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Ianez e la sua “Minerva”: il nuovo singolo e il video.
Scuro Chiaro

Ianez e la sua “Minerva”: il nuovo singolo e il video.

Minerva” è il nuovo singolo di Ianez (prodotto da Fabio Tumini per Satellite Records) è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio.

Minerva, dea della saggezza, nasce da un mal di testa di Giove.
Ianez usa la stessa metafora per descrivere un amore finito, una delusione e l’ossessione del ricordo. Una presenza che continua a vivere in un ambiente condiviso dove ogni cosa, ogni elemento rievoca attraverso le immagini “ciò che è stato” rendendo ancora più desolante la fine della storia. 
Un brano a suo modo dolce, semplice, una sirena di sottofondo a sottolineare l’assillante desiderio di provarci ancora perché forse sarebbe potuta andare meglio. Un desiderio che dovrebbe sfociare nella rassegnazione ma, per farlo, è necessario che tu,“ la mia Dea”, esca dalla mia testa per liberarmi e permettermi di mettere un punto senza il quale non è possibile ricominciare. 

La base del brano è interamente realizzata da Fabio Tumini ex chitarrista della Differenza (Sanremo 2005 con il brano “Che farò”), tour manager, fonico e produttore della Satellite Rec. Le linee di basso sono di Lorenzo D’Annunzio, testi e voce sono di Janez.

L’intervista a Ianez

Siamo tutti proiettati nel futuro e tu nel tuo brano torni in un lontanissimo passato parlando di un Dea.
Si perché usare come metafora di un’ossessione Minerva la trova una cosa molto bella, sopratutto in un’era come questa dove siamo diventati tutti tecnologici.

Tu unisci al concetto di ossessione una visione molto poetica della donna.
Si Minerva è una figura molto potente che rappresenta bellezza e guerra allo stesso tempo.

Hai scritto il testo di questo brano dove parli appunto di voler scacciare l’ossessione per un amore finito. Scatta una domanda scontata: parli di te o attingi a storie esterne?
No, non c’è una Minerva precisa ma tutti abbiamo avuto un momento in cui dopo un amore finito siamo rimasti fermi nel tempo, con questa immagine che ci continua a tormentare, di una persona a cui teniamo ancora. Quindi non ho un riferimento preciso anche se “Minerva” l’ho avuta.

Tu all’interno del tuo brano parli di uno stato di “dipendenza” da questo amore finito.
Si perché succede di rimanere fermi nel tempo, non riuscire ad andare avanti. Quando finisce una storia finisce proprio un’epoca e si deve riuscire a liberarsi da questo pensiero e fino a quando non ce la si fa si resta in una forma di “dipendenza”.

Nel video, dai colori che riportano molto al mondo minerviano, hai vicino una ragazza, Arianna Giampietro, un’attrice molto bella. Questa tua Minerva rappresenta quindi un prototipo di donna molto bella?
La bellezza è sempre importante secondo me. Siamo in un’epoca estetica dove si parla sempre di stereotipi e di una bellezza “canonica e fondamentale” e dove a volte si cerca di far entrare nel bello ciò che non lo è.
Secondo me però la bellezza ha un suo ampio perimetro oltre il quale finisce e iniziano altre cose. Nel mio caso la scelta è ricaduta su Angela, più che per la sua bellezza, perché è molto eterea, la sua immagine è lineare, dolce e in alcune inquadrature “asessuata”.

Janez e Angelica Giampietro
Foto di Janez e Angelica Giampietro.

Il concetto di bellezza estetica quanto conta nel lavoro di un artista oggi?
Purtroppo tanto e io spero se ne esca perché al momento l’estetica si sta sostituendo, molto spesso, ai contenuti e questo non va bene. Le canzoni sono diventate un po’ piatte. Si vive molto l’ossessione del politicamente corretto, forse per la paura di perdere consensi, si vuol piacere a tutti ma così si cade nella mediocrità.

Quando hai scoperto di voler fare il cantante?
Suono da tanti anni, l’ho scoperto da ragazzino alle medie. Ho suonato nelle prime band, poi ho avuto un periodo Metal e poi mi sono dato al Rock e al Pop perché avevo bisogno di comunicare qualcosa. Ho comunque seguito un percorso di crescita.

Chi sono i tuoi artisti di riferimento? Cosa ascolti?
Tantissimi da Bill Evan a Achille Lauro, dall’elettronica al jazz. Spazio davvero tanto anche perché la musica è ricerca e non mi piace precludermi degli ambienti.

Se potessi sceglie con chi vorresti poter duettare in un tuo disco?
Direi con i “Calibro 35” e con “Lo Stato Sociale”.

Progetti per il futuro?
Siamo in studio e siamo registrando altri due brani che poi penso andranno a comporre un album, ma stiamo ancora decidendo quale strada prendere. Ho anche ripreso in mano la penna perché scrivo anche romanzi: sono uscito con uno, due anni fa dal titolo “Sette fogli di Oleandro”, sette storie che poi formano una storia unica.

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Questo essere artisti poliedrici, quanto ti avvantaggia?
Io penso che quando le persone hanno un’attitudine la debbano sviluppare e portare avanti.
Secondo me scrittura e musica viaggiano all’unisono.

Come mai la scelta del nome Janez?
I motivi sono due io in realtà. Mi chiamo Andrea Iannonne come il motociclista e siamo tutti e due di Vasto e quindi sui social mi arrivavano richieste per lui. Janez creava una bella assonanza con il cognome e poi Salgari è un caposaldo della letteratura.

Se potessi mettere nei tuoi progetti un festival di Sanremo?
Ma certo! Se mi dicono dove devo firmare, firmo subito. E’ comunque nei miei obiettivi come penso sia in quelli di tutti.

Parliamo dei live. Immagino che anche tu non veda l’ora di tornare sul palco.
Il live manca tantissimo anche perché con Janez noi siamo nati poco prima della pandemia e quindi non abbiamo fatto neanche un palco. Mi manca il contatto con la gente e vedere i volti che ridono e si divertono, ma la storia ci insegna che da questi momenti difficili ci si rialza meglio di prima.

Il video di “Minerva”


Il videoclip ideato e realizzato da Antonella Giuliano è stato girato nel “Piccolo circolo garibaldino” un B&B all’interno di una palazzina signorile nel quale dopo un minuzioso restauro sono state riportate alla luce tutte le fasi della sua costruzione, dal periodo romano, passando per il medievale fino al novecento. Arianna Giampietro è l’attrice che assieme a Ianez interpreta, in una trasposizione d’immagine, la poetica del brano e il suo significato. Lei: “Minerva” è solo un ricordo, ma è così intenso da risultare tangibile, un ricordo del quale liberarsi per ricominciare da capo.





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