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FLORA GENTILE: “Níkē” è il suo romanzo d’esordio. Intervista esclusiva.
Scuro Chiaro

FLORA GENTILE: “Níkē” è il suo romanzo d’esordio. Intervista esclusiva.

 Quando chiudevo gli occhi, il motivo era che desideravo nascondermi come quando giocavo a nascondino davanti casa, volevo difendermi. Così che la mia anima restasse lì dov’era, che non venisse scoperta attraverso loro.

“Níkē” – Flora Gentile

Flora Gentile al suo esordio come scrittrice con il libro “Níkē” (dal greco antico “vittoria”).
Con questo suo primo lavoro ha voluto raccontare proprio le vittorie di persone che, nonostante le difficoltà della vita, ce l’hanno fatta, hanno vinto su tutto, hanno vinto sé stessi.

Di cosa parla “Níkē”

Un nuovo anno porta con sé l’euforia di nuovi inizi, di speranze, di possibilità. Di propositi. Di rinascita e consapevolezza. L’idea di ricominciare, di rivivere. È in un luogo chiamato “Sud” che si intrecciano le vite di Marianna, Chiara, Anna e Luca.

La copertina di “Níkē”, il romanzo d’esordio di Flora Gentile.

Sulla soglia dell’età adulta i quattro amici, compagni di vita, si ritrovano a dover prendere importanti decisioni. La protagonista, Marianna, è una ragazza timida che non crede all’amore. Anna, la sua migliore amica, vive un amore che la consuma. Chiara vive una spiacevole storia di violenza. Luca, lui è tutto, tranne ciò che sembra.

Conosciamo meglio Flora Gentile.

Flora Gentile, classe 1993, laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Foggia. Appassionata lettrice e scrittrice sin dalla tenera età, ha partecipato a numerosi premi letterari internazionali.


Quattro chiacchiere con l’Autrice: Flora Gentile.

Come mai la scelta di questo titolo molto particolare, per un romanzo d’esordio?
Il titolo rispecchia quello che è il senso che volevo dare al romanzo.
“Níkē” significa vittoria e ci riporta al lieto fine che hanno tutte le storie di questi quattro ragazzi, protagonisti di vicende che si intrecciano, perchè sono amici della stessa età e abitano nello stesso luogo, ma ognuno con il proprio vissuto che si sviluppa in modo autonomo.
Il titolo del libro si collega al fatto che ognuno avrà la propria “vittoria” sopratutto su se stesso e questo è il tema su cui si sviluppa principalmente il romanzo.

Si dice sempre che in ogni libro c’è una grande parte di uno scrittore. Quanto c’è di te in “Níkē”?
C’è tanto, la protagonista è un po’ il mio alter ego. Ho un passato da persona timida che viveva all’interno di un suo mondo molto chiuso, cosa che poi sono riuscita a superare.
Tutte le storie che racconto partono dalla realtà ma sono abbastanza romanzate.

Tu sottolinei il fatto che queste storie si svolgono in un luogo chiamato “Sud”. E’ importate per te questa cosa?
Si. Io non cito luoghi in particolare, tranne la città di Foggia che è il luogo comune di questi personaggi perchè frequentano la stessa Università.
Lo sfondo geografico per me è importantissimo per raccontare i fatti anche perchè il romanzo si sofferma su una serie di luoghi comuni legati alla cultura e alla società del mondo meridionale.
C’è l’intento di “criticare” la chiusura che ancora viviamo qui al Sud sopratutto legata a questioni religiose, identità sessuali, le disparità di età in una coppia…

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Questo tuo primo romanzo si rivolge di più, secondo te, ad un pubblico di giovani o di meno giovani che dovrebbero porre più attenzione ai “malesseri” del mondo giovanile?
Io credo che questo libro sia rivolto un po’ a tutti con forse una maggiore apertura al mondo degli adolescenti che sono poi quelli di cui il libro parla in particolare ma credo non farebbe male una lettura anche da parte del mondo degli adulti…

Come e quando arriva la scrittura nella tua vita?
La scrittura è arrivata verso i 17 anni, era il mio modo di comunicare per superare la mia timidezza.
Mi serviva per tirar fuori me stessa, il mio mondo interiore che non riuscivo a esprimere a parole.
Ho iniziato con piccole cose, poesie e poi ho deciso di scrivere questo romanzo per fissare nero su bianco diverse esperienze che avevo vissuto.
E’ stato un percorso creativo abbastanza lungo in cui ho superato anche diverse paure. Quando l’ho ritenuto pronto ho iniziato a proporlo per pubblicarlo.

Marianna una delle protagoniste del tuo libro non crede molto all’amore e tu invece?
Io come lei da un certo punto della mia vita ho iniziato a crederci e ora vivo una storia molto bella da più di quattro anni.

Stai già lavorando a qualcosa di nuovo?
Si ho una raccolta di poesie e pensieri che sto mettendo insieme e spero di pubblicare e un’altra cosa che vorrei molto fare è un percorso alla Holden di Torino per rendere la scrittura un lavoro a tutti gli effetti.

Dove trovare “Níkē” di Flora Gentile.

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