Toto Cutugno, italiano, Italiano vero, come tutti hanno imparato a chiamarlo.
80 anni vissuti sempre sulla cresta dell’onda, più di 100 milioni di copie vendute, un vastissimo numero di canzoni scritte per se e per grandi nomi di cantanti italiani e non.
I primi approcci con la musica avvengono fin da bambino, grazie al padre che suonava la tromba, a 9 anni entra nella banda di La Spezia (dove suona anche il padre) suonando il tamburo.
In seguito, da autodidatta, passa alla batteria, partecipa a 13 anni ad un concorso regionale dove arriva terzo, per passare poi alla fisarmonica (poiché un pianoforte sarebbe costato troppo).
Negli anni 60 inizia a frequentare il mondo dello spettacolo facendo parte di diversi gruppi musicali, alcuni di questi formati da lui stesso.
Ed è proprio con un gruppo formato da lui, gli Albatros, che comincia, oltre a suonare, anche a cantare e con questo gruppo parteciperà per la prima volta, delle sue quindici partecipazioni, al festival di Sanremo, con la canzone Volo AZ504.
Il festival di Sanremo lo vincerà qualche anno dopo nel 1980 con Solo noi, arriverà per 3 volte secondo (meritandosi così il titolo di “eterno secondo”!).
Ma secondo non lo sarà mai nel cuore e nelle voci del vasto popolo che lo segue e lo ascolta! Lo dimostrano le classifiche delle hits e delle vendite.
Ho parlato del popolo che lo segue perché tanti, tantissimi, sono italiani, ma non solo, soprattutto con il famoso brano “L’italiano” diviene famoso in tutto il mondo.
L’italiano viene cantata in tutte le lingue, ma anche cantata in italiano da tantissimi paesi.
Con “O sole mio” e “Volare” diventa il simbolo della canzone italiana nel mondo.
Non solo Toto Cutugno vince Sanremo, ma nel 1992 vince anche l’Eurovision Song Contest.
Dovremo aspettare trent’anni perché un altro cantante, anzi gruppo, italiano torni a vincere questa manifestazione.
Toto Cutugno è uno scrittore infaticabile, molti sono gli artisti per i quali scrive canzoni: Johnny Hallyday, Dalida, Miguel Bosé e Luis Miguel ( per lui insieme a Cristiano Minellono scrive Noi ragazzi di oggi); in seguito scriverà anche per altri: Fausto Leali, Peppino Di Capri, i Ricchi e Poveri, Califano, Fiordaliso. Poi i pezzi per Adriano Celentano, “Soli” forse quello più famoso, oltre naturalmente a L’italiano che, come ormai tutti sanno, Toto aveva scritto per Adriano, ma lui non se la sentì di cantarla.
Toto Cutugno non è stato solo cantante e scrittore ma ha avuto anche una carriera televisiva come conduttore con Raffaella Carrà ne La vela d’oro, con Giorgio Faletti Stasera mi butto… e tre!, dal 1998 condusse varie edizione del programma I fatti vostri su Rai 2.
Oltre ad aver firmato numerose sigle di trasmissioni televisive.
Insomma quella di Toto Cutugno è stata una vita ricca indissolubilmente legata alla musica.
La sua era una musica semplice, negli anni in cui andava di moda musica impegnata, canzoni di denuncia, Toto ha interpretato la musica del cuore, dei sentimenti semplici dell’uomo e della donna.
Per ricordarlo e a dimostrazione della sua popolarità e capacità di parlare al cuore di tutti ecco due momenti della sua lunga carriera:
In queste ore dopo la notizia della sua morte si può dire che tutti, non solo i cantanti o cantautori o i colleghi del mondo dello spettacolo, ma anche politici, giornalisti, uomini e donne di tutte le estrazioni e di tutte le nazioni lo hanno ricordato con un aneddoto, per un gesto generoso, per una frase e soprattutto con una canzone.