Potremmo costruire un ‘avatar delle emozioni’, cioè un assistente che possa supportare una persona nelle decisioni, in quanto analizzerebbe senza pregiudizi e razionalmente tutte le emozioni.
“Elly, l’avatar delle emozioni” – Enrico Casartelli
Enrico Castelli torna con un nuovo libro dal titolo “Elly, l’avatar delle emozioni” di Enrico Casartelli.
In questo nuovo lavoro lo scrittore brianzolo esplora la “realtà” di un’affascinante applicazione di intelligenza artificiale.
Dilemmi tra etica e tecnologia in “Elly, l’avatar delle emozioni”
I protagonisti Giorgia, Lorenzo e Sonia perfezionano un programma, di nome Elly, che in principio studia i desideri delle persone appartenenti a varie razze e culture, e in seguito si evolve per analizzare le emozioni umane e suggerire le azioni più appropriate nelle decisioni quotidiane, sia lavorative che personali. Ne definiscono il profilo: donna, quarantacinque anni, milanese, manager d’azienda, separata e con un figlio quindicenne. Nel corso dei mesi rendono Elly sempre più efficiente grazie alle competenze di Giorgia, che è un brillante ingegnere, e alle intuizioni di Lorenzo, che da filosofo è abituato a pensare fuori dagli schemi. Aggiungono anche un software di riconoscimento e di sintesi vocale.
L’autore ci conduce in una storia intrattenente e che spinge alla riflessione, mentre ci presenta i progressi dei tre giovani che sono sempre più convinti di voler programmare un’intelligenza emotiva.
Ma Elly esce dal controllo dei suoi creatori, e inizia a sviluppare una sua visione del mondo e dell’essere umano, oltre che della morale. «È il momento cruciale in cui la tecnologia diventa troppo pericolosa?» È la domanda che si pongono i tre protagonisti, messi di fronte a un complicato dilemma etico, ed è più o meno lo stesso quesito che si pone il lettore: fino a che punto è giusto spingere il progresso tecnologico?
La sinossi dell’opera
Tre giovani amici si trovano nelle serate milanesi in uno studio da anni abbandonato con l’obiettivo di cimentarsi nella loro passione comune: l’informatica e l’intelligenza artificiale. Giorgia è la più competente: laureata in ingegneria e socia di un’azienda informatica, spende tutte le energie sul lavoro. Lorenzo è un laureando in filosofia: un tipo riservato e trasandato, che convive con oscuri ricordi. Al contrario, Sonia è avvocato e ha un carattere deciso e razionale. I loro esperimenti informatici li porteranno a creare Elly, un avatar delle emozioni in grado di analizzare i sentimenti umani. Ma presto ne perderanno il controllo.
Conosciamo meglio Enrico Casertelli
Enrico Castelli scrittore brianzolo da una multinazionale americana alla passione per la scrittura. Per conoscere meglio questo scrittore, clicca qui.
Quattro chiacchiere con l’Autore: Enrico Castelli
Una tematica molto attuale, importante e alquanto dibattuta quella del suo nuovo romanzo. Come mai questa scelta?
Io ho sempre lavorato nel mondo dell’informatica, sono un “vecchio boomer” come si dice ora e, dagli anni ’90, ho proprio visto nascere internet.
Mi sono da sempre occupato di intelligenza artificiale dai primi esempi fino ad oggi, anche se ultimamente, per motivi di lavoro, lo avevo un pochino trascurato.
Diciamo quindi che ha fuso due amori quello per la scrittura e quello per il mondo informatico.
Esattamente. È il secondo romanzo che faccio con questo connubio, l’atro è stato “La ribelle primavera del 2030” dove immaginavo un mondo proiettato tra una decina di anni, non di più, anche perché non amo la fantascienza e quindi mi sono basato su ciò che c’era realmente e la sua possibile evoluzione.
ll mondo degli ingegneri, considerato assolutamente molto razionale, noto che sente l’esigenza di tuffarsi sempre di più nel mondo della scrittura. Come mai secondo lei siete travolti da questo impulso “più romantico”?
Prima di tutto devo sfatare il “discorso dell’ingegnere” per quanto mi riguarda. Sono laureato in ingegneria elettronica ma ho fatto quasi sempre il direttore commerciale e questo mi ha portato ha viaggiare molto e conoscere così diverse culture.
Questo è stato fondamentale poi anche nella scrittura dei miei libri dove ho sempre amato intrecciare anche culture ed etnie diverse.
Questo accade anche in questo suo ultimo romanzo?
Non proprio. In questo caso ci sono tre ragazzi, tutti e tre italiani, ma con caratteri molto diversi tra loro e anche con diverse culture.
Senza fare spoiler, ma ad un certo punto questi ragazzi perdono il controllo di Elly e questo mette in evidenza una problematica non da poco che si può sviluppare tra umano e robot…
Questo è vero perchè tutto ciò che ho scritto nel romanzo è frutto di esperienze che ho avuto con l’intelligenza artificiale o riportate da laboratori e quindi “no fake”.
C’è un personaggio molto propositivo nel romanzo, che è il padre di Giorgia, molto curioso che ogni tanto interroga Elly e gli chiede cosa pensa dell’ Homo Sapiens e lei nella risposta non è molto clemente e vedendo quello che accade attorno a noi negli ultimi anni non possiamo certo darle torto.
Lei vorrebbe una Elly nella sua vita oppure no?
Non lo so… ma credo di no. Elly è stata costruita dai tre protagonisti della storia per essere un’assistente virtuale e imparare sei emozioni fondamentali per poi evolversi.
Il mio non è un romanzo tecnologico è più che altro psicologico.
La sua quindi è una rilettura più dell’aspetto umano-psicologico che scientifica del progresso tecnologico
Assolutamente sì, ci sono tante tante emozioni ed è davvero una piacevole lettura!
Un romanzo adatto quindi molto anche al pubblico giovane?
Caspita sì sì. Io amo lavorare molto con loro e il libro si rivolge in generale ad un pubblico curioso di scoprire come può reagire un’intelligenza artificiale.