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ENRICO CASARTELLI: “Berlino Est 1989-Ricordi di una giovane libraia”, un racconto del passato per riflettere sul presente! Intervista esclusiva.
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ENRICO CASARTELLI: “Berlino Est 1989-Ricordi di una giovane libraia”, un racconto del passato per riflettere sul presente! Intervista esclusiva.

La cover del nuovo libro di Enrico Casartelli dal titolo "Berlino Est, 1989. ricordi di una giovane libraia".

   I giorni movimentavano un coma profondo in cui si mantenevano le funzioni vitali primarie: nutrirsi, respirare, dormire ed eravamo costretti a convivere con una regola di base: la cautela.

“Berlino Est, 1989” – Enrico Casartelli

Enrico Casartelli, dopo il successo del suo precedente romanzo dal titolo “Diario di una donna in carriera”, dove appunto pone la sua attenzione sulle donne e sul lavoro, ritorna in tutte le librerie proponendo ai suoi amati lettori un romanzo storico dal titolo “Berlino Est, 1989-Ricordi di una giovane libraria”, questo il titolo edito da Edizioni Jolly Roger.

La tematica principale che emerge dal testo di Casartelli è l’impronta data da un governo oppressivo e non solo. Una lettura che dovrà spingere i lettori alla riflessione, considerando i fatti di cronaca che sta accadendo a pochi passi da noi.

Il contenuto… in pillole.

La ventunenne Isabel Ziegler si trova a gestire da sola la libreria della madre fuggita un anno prima da Berlino Est per tornare a Londra, sua città natale. In seguito anche il padre, giornalista, è costretto a lasciare la Cortina di Ferro per non subire ritorsioni.
Per fortuna la giovane Isabel è circondata dall’affetto del gemello Gabriel e dello zio Karl. Nella sua vita irrompe con violenza Gert Bürk, un amico d’infanzia del padre, che ora però nutre una profonda invidia nei confronti della famiglia Ziegler. L’uomo conduce una vita alquanto appartata e finalizzata a un unico scopo: entrare nella Stasi.
Per questo motivo e, convinto che i due gemelli stiano pianificando una fuga all’Ovest, fa di tutto per trovarne le prove e portarle al ministero della sicurezza della Ddr.


Il racconto si svolge nei mesi del 1989 fino al crollo del muro di Berlino, e riflette una cultura e una quotidianità traumatizzate dall’allora dittatura. Emerge quindi un autoritarismo governativo tentacolare e invadente nelle relazioni, anche intime, fra i tedeschi dell’est costretti ad affrontare uno stato di oppressione successivo al nazismo e basato sulla medesima modalità di rigoroso annientamento.

Conosciamo meglio Enrico Casartelli

Per conoscere meglio lo scrittore brianzolo Enrico Casartelli, clicca qui.

Quattro chiacchiere con l’Autore: Enrico Casartelli

Nuovo lavoro, completamente diverso dai precedenti che trattata con un romanzo storico una tematica, purtroppo, di grande attualità. Come mai la scelta di riaprire un portone, mai chiuso come quello del terrore che il periodo nazista ha lasciato?
Tutto nasce da un caso fortuito. Io collaboravo con l’ Associazione”ChiamaMilano” fondata da Milly e Massimo Moratti. ho fatto dei convegni legati al mondo della tecnologia, sempre in modo molto soft.
Era il 2019 e ci fu un Convegno per la commemorazione dei 30 anni dalla caduta del muro di Berlino e conobbi un mondo davvero diverso dal nostro, qualcosa di fuori dal mondo che neanche immaginiamo.
Mi è così rimasta l’ idea di affrontare questa realtà e nel secondo lock down ho contattato l’organizzatrice di quel convegno per la revisione dei contenuti dato che io non amo scrivere cose che non ho conosciuto o vissuto direttamente e in questo caso mi era impossibile farlo.

Quindi tutto il contesto storico è assolutamente reale, mentre la storia è inventata
Esattamente. Il racconto è di fantasia mentre gli avvenimenti attorno sono assolutamente realistici. Ho studiato tantissimo per cercare di entrare in questo ambiente davvero non facile e devo dire scioccante.

Il percorso di una storia romanzata è sicuramente anche un modalità di più largo raffio per portare più persone alla riflessione rispetto alla saggistica. In un contesto storico come quello attuale, sopratutto un pubblico giovane cosa se ne può portare a casa?
Direi il fatto che si viveva in un regime dove “la cautela” era la protagonista di ogni giorno. Non dobbiamo dimenticare che sono stati proprio i giovani il fermento della caduta del muro di Berlino.

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Enrico Casartelli
Enrico Casartelli

Cos’è la cosa, dopo tutto il suo studio, che da un lato l’ha colpita maggiormente in modo negativo e quella che invece forse l’ha fatta riflettere in modo positivo?
La cosa più negativa era il fatto che loro vivevano un regime nel quale arrivavi ad aver paura a confidarti anche con il vicino di casa e, negli anni ’70, una tecnologia molto inferiore rispetto a quella occidentale che arrecava sofferenza ai cittadini.
Senza dimenticare la scarsità di prodotti, tutto era vecchio, e il completo appiattimento. Tutto era statale e non esisteva nulla di privato dal ristorante alla libreria.
La cosa positiva era un discreto agio economico. Se non andavi contro lo Stato, questo ti aiutava, c’era un assoluta parità di genere e una scuola efficientissima.
Non c’era alcuna omofobia e non c’erano problemi di inclusione.
Tutto a condizione di non andare contro al regime.

Sta già lavorando a qualcosa di nuovo? Cambieremo rotta un altra volta?
Certo che si. Io appena pubblico un romanzo inizio a lavorare su uno nuovo.
Ritornerò a parlare di un argomento che amo molto ovvero di culture diverse.

Dove trovare “Berlino Est, 1989- Ricordi di una libraia” di Domenico Cornacchia

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