Peccato, se solo fossimo stati due eschimesi, sull’Isola di Baffin, dove in inverno il sole batte solo 4 ore al giorno, quella notte in cui ci siamo innamorati sarebbe durata 6 mesi, invece che una notte.
Cecco e Cipo
“I DUE ESCHIMESI DELL’ISOLA DI BAFFIN” è il nuovo singolo di CECCO E CIPO, preludio al prossimo disco di inediti intitolato “Con permesso”.
Un brano per sfuggire all’amore, alla tentazione, fino a perdere la testa e non capire più cosa fare o dove andare. “Come prende bene” ripetuto tante volte, a squarciagola e senza prendere fiato, per provare a rassicurarmi.
“I due eschimesi dell’Isola di Baffin” è il nuovo capitolo che anticipa il quinto album di inediti del duo toscano che ha conquistato l’attenzione mediatica durante le audizioni dell’ottava edizione di X Factor con una performance irriverente e cliccatissima.
Questo nuovo singolo inaugura una nuova stagione compositiva per il duo con una poetica rinnovata, portata avanti con lo stile sincero e mai banale che li caratterizza.
Chi sono Ceppo e Cippo
Duo toscano che ha conquistato l’attenzione mediatica durante le audizioni dell’ottava edizione di X Factor con una performance irriverente e cliccatissima, Cecco e Cipo hanno 4 album all’attivo, che contano oltre 4 milioni di stream su Spotify, e centinaia e centinaia di concerti in tutta la penisola.
Nel settembre 2014 si esibiscono alle audizioni di X Factor 8 con “Vacca Boia”, conquistando giudici e pubblico e venendo definiti dalla stampa come i veri protagonisti dell’edizione. Nelle settimane successive rimangono in trending topic su Twitter, entrano in classifica Fimi, nella Top Ten iTunes e nella playlist Viral 50 di Spotify, mentre il video dell’audizione raggiunge rapidamente i due milioni di visualizzazioni, contandone ora oltre 6 milioni.
Nel frattempo, inizia il #VACCABOIA Tour, che arriva a contare cento date in un anno.
Negli anni si fanno conoscere e apprezzare da un pubblico sempre più ampio, grazie alla loro peculiarità, l’arte del racconto: un gusto innato per lo storytelling che li contraddistingue fin dagli esordi, portato avanti nei loro brani attraverso formule sempre pungenti e ironiche.
L’intervista a Cecco e Cipo
Come nasce questo titolo “Due eschimesi dell’isola di Baffin”?
Credo sia nato prima il titolo e poi la canzone perché quando ero piccolino e andavo a scuola c’era una cartina geografica accanto al banco e mi cascava l’occhio sempre su questa isoletta che è l’isola di Baffin, un’isola in Canada e mi è sempre rimasto impresso questo nome. Poi ho scoperto che ci abitano gli eschimesi. Anni dopo ho fatto una canzone di cui non sapevo assolutamente di cosa parlare e ho detto “parlo degli eschimesi dell’isola di Baffin”.
Voi i realtà in questo singolo parlate di amore.
Si parla di amore ma più che di amore, di rassegnazione. E’ la storia di uno che non ce la fa più a parlare sempre di lei, ma alla fine non fa altro. Poi c’è una corrente poetica dove dice “se fossimo stati eschimesi la notte intera sarebbe durata 6 mesi”, ma non essendo eschimesi…
E’ una storia personale che raccontate o è una storia riportata da altri?
No, sono tutte storie personali, scriviamo sempre di noi, di quello che ci succede. Mi viene difficile scrivere su racconti, devo viverle sulla pelle!
Quindi siamo riusciti a togliercela dalla testa?
NO!
Avete cambiato un pò poetica con questo nuovo singolo, avete un modo nuovo di scrivere. La vostra ironia però c’è sempre.
Si, il primo singolo era una canzoncina d’amore più leggera anche se molto intima. Parlavamo in un modo diverso e anche come era cantata la canzone, in un tono molto basso. Questo invece è un pezzo più assurdo perché sembra un pezzo non-sense anche se poi un senso lo ha.
Una frase mi ha colpito molto “il doppio mento con dentro l’orgoglio”, secondo te di questo doppio mento soffriamo tutti?
Io principalmente si, prima non se soffrivo ma ora si, perché mi sono arrotondato.
Quanto è importante l’auto ironia per affrontare la vita di tutti i giorni?
Per noi è stato sempre molto difficile prenderci sul serio. Bisogna sapersi prendere con ironia ma seriamente. C’è un film di Alberto Sordi che dice “quando si scherza bisogna essere seri”, bisogna scherzare e essere ironici ma con intelligenza. Molti credono che facciamo musica stupida o demenziale invece vogliamo solo essere ironici, prendiamo la realtà e la racontiamo attraverso i nostri occhi, ma con ironia. Credo ci sia bisogno di un po più di leggerezza…
Cecco e Cippo fisicamente sono molto diversi, caratterialmente anche o siete simili?
No soprattutto caratterialmente siamo molto diversi. Lui è il giorno io la notte, temperamenti opposti ma stranamente siamo migliori amici da anni.
Qual’è la ricetta di essere amici da sempre essendo così diversi?
Perché bisogna proprio essere l’opposto, perché se avesse avuto anche solo una cosa in comune non sarebbe andato bene. Non ti so spiegare bene il motivo ma funziona.
Il video della vostra esibizione a Xfactor ha una cosa come più di 6 milioni di visualizzazioni, una cosa pazzesca! Voi ve lo aspettavate da quell’ audizione tutto questo successo? Inoltre Fedez non sembrava molto convinto…
No, in realtà nessuno di loro mi sembrava convinto, quando siamo andati a fare il provino
Devo dire che hanno montato un provino veramente funzionale che hanno mandato dopo mesi, da quel momento sono successe un po’ di cose.
Voi poi siete stati protagonisti di quell’edizione. Avete avuto una visibilità pazzesca anche se siete stati eliminati!
Si, siamo stati eliminati e anche l’eliminazione ha giovato molto alla nostra popolarità (a parte che se fosse andata avanti saremmo morti!). Non siamo fatti per quel tipo di “lavoro”.
Poi avete fatto il “Vacca Boia Tour” con una quantità di date pazzesche!
Si, li avevamo voglia noi di strafare. Erano anni che cercavamo di suonare tanto in giro e appena si è presentata l’occasione siamo partiti!
Quali sono i vostri artisti di riferimento? Io ascoltando il vostro brano ho pensato a un mondo tipo quello di Max Gazzè…
Si, in realtà siamo influenzati dal mondo di Gazzè, Nicolò Fabi e tutte le cose belle che funzionano. Ma anche dalle basi dei cantautori italiani da De Andre, Rino Gaetano, De Gregori, Tenco e con un pizzico di ironia di Gaber anche se non è tra gli artisti che da piccolo amavo particolarmente. L’ho scoperto dopo.