Difficile prevedere ciò che il futuro riserva per ognuno di noi, ma a distanza di sei anni, di una cosa oggi era certo: il destino aveva scritto che lui e Michela si sarebbero dovuti incontrare e che solo lei, come nessun’altra mai, poteva salvare la sua anima vuota e completare la sua vita”.
Tutta colpa delle bollicine – Carmela Pappalardo
“Tutta colpa delle bollicine” scritto da Carmela Pappalardo è un romanzo coinvolgente, ambientato in Sicilia, che narra la storia di un amore pieno di rimpianti, passioni, delusioni che in qualche modo ritorna a tormentare i protagonisti a distanza di sei lunghi anni. Eduardo Castelli è un ragazzo difficile; che non riesce a dimenticare Michela, la sua ispiratrice, motivo per il quale si è chiuso diventando un uomo tenebroso, freddo e disilluso.
Michela, l’altra protagonista, non ha mai smesso di amarlo e non si è rassegnata alla fine della loro storia. Il loro legame però nonostante tutto sembra sopravvivere al tempo e alle sofferenze finché il fato non presenta loro una seconda opportunità.
La sinossi di “Tutta colpa delle bollicine”
Sicilia, 2006. Eduardo Castelli, erede di una delle più importanti aziende vitivinicole ai piedi dell’Etna, è un giovane che con i suoi pesanti pensieri, in crisi con sé stesso e il mondo, rifugge ogni legame sentimentale. Aspirante attore, prima di abbandonare la sua terra per imparare in Inghilterra l’arte della recitazione, incontra Michela: sorprendente e meravigliosa come il profumo racchiuso in un’ottima bottiglia di vino. Diversa dalle esperte ragazze che farebbero di tutto per provare a prenderlo. Nessuna ci sarebbe riuscita, nessuna poteva più fargli del male: fino a quando non incontra lei. Affascinato dal sorriso di Michela, vero antidoto contro la tristezza, Eduardo avverte brividi per sentimenti ed emozioni sconosciuti. Per paura che diventerà sempre più difficile separarsi, spezza il cuore dell’unica preziosa amicizia che sa ascoltare i suoi silenzi. Ignora che, nel tentativo di dimenticare tutto il dolore del loro ultimo incontro, si pentirà di aver perduto l’amore sbocciato inaspettato da ardenti schermaglie. I ricordi non finiscono mai e l’ombra di Michela è ovunque.
Conosciamo meglio Carmela Pappalardo
Carmela Pappalardo è nata nel 1970 in Sicilia, dove vive ai piedi dell’Etna.
Dopo aver lavorato undici anni nel mondo del vino e sommelier per passione, ha realizzato il suo sogno più grande: scrivere una storia d’amore che facesse divertire, commuovere e innamorare i lettori.
“Tutta colpa delle bollicine” è un emozionante racconto attraverso il quale traspaiono l’intimo rapporto dell’autrice con la sua terra, il legame con i suoi affetti più cari e il coraggio e la resilienza della donna siciliana.
Quattro chiacchiere l’autrice Carmela Pappalardo
Come ti è nato il meraviglioso desiderio di scrivere un romanzo d’amore?
Il mio romanzo nasce come progetto già da quando ero bambina, sono sempre stata appassionata di scrittura e letteratura.
Romeo e Giulietta, il grande capolavoro di Shakespeare, è sempre stato per me fonte di ispirazione ma… non mi è mai piaciuto il finale tragico e dicevo a mamma che da grande ci avrei pensato io a scrivere un romanzo con il lieto fine, ovviamente con nessuna volontà di paragone.
Quindi i protagonisti di “Tutta colpa delle bollicine” sono un po’ dei Romeo e Giulietta dei giorni nostri?
Si esatto, anche se il loro nemico più grande non è al di fuori ma è nel loro interiore soprattuto da parte di Edoardo, un ragazzo molto deluso dalla vita.
Nel tuo romanzo oltre all’intreccio della storia d’amore c’è anche molto della tua terra, la Sicilia.
La mia terra non poteva mancare. Si parla d’amore ma anche di tutti quelli che io considero elementi fondamentali della vita come la famiglia, l’amicizia e le origini che per me sono tutto, sono il tornare nell’abbraccio della propria terra quando ti perdi un po’ per strada.
Nel titolo del libro compare anche un’altra parte della tua vita ovvero il fatto di aver lavorato nel mondo del vino.
Una parte che ancora continua. Quando mi sono affacciata a questo mondo ero astemia ma affascinata dai colori del vino. Poi lavorando nel settore mi fu proposto di fare un corso da sommelier e, anche se molto titubante, ho accettato e ho maggior mente apprezzato quello che la mia terra mi da.
Ho così poi legato due passioni ed è nato “Tutta colpa delle bollicine”.
Con il tuo romanzo spezzi anche una lancia molto importate sulla forza delle donne.
Non me ne vogliano gli uomini ma sono convinta che le donne abbiano una marcia in più e la storia ce lo dimostra. Io ritengo che la forza di una donna possa essere in grado di superare momenti difficili della vita.
Nel libro ho voluto trasmettere un messaggio che non è solo la forza di una donna ma soprattuto il coraggio di non arrendersi.
Io ho vissuto questo in prima persona e devo ringraziare una cara amica, che si ritrova nella figura di Michela, che con la sua solarità mi ha permesso di superare un periodo non facile della vita, facendomi ritrovare la voglia di vivere.
“Tutta colpa delle bollicine” è il tuo primo romanzo, stai già lavorando a qualcosa di nuovo?
SI già ho un progetto di un secondo libro che si unisce ad un’altra mia passione che è quella di scoprire il mondo, di viaggiare.