Il fascino di LUCIFER
LUCIFER è una serie televisiva, giunta alla sua IV stagione, andata in onda per la prima volta nel Gennaio 2016 negli Stati Uniti sulla rete Fox, in Italia nel ottobre dello stesso anno su Premium Action.
Serie liberamente basata sul fumetto Lucifer della Vertigo, a sua volta spin-off del fumetto Sandman.
“In principio…
L’angelo Lucifer fu cacciato dal paradiso e condannato per sempre a regnare sugli Inferi.
Finché non decise di prendersi una vacanza…”
Questo è l’incipit della serie che è stata definita urban fantasy, police procedural e commedia drammatica.
Possiamo dire che è un poliziesco?
Ni, i casi polizieschi sono più un pretesto e a dir la verità come polizieschi sono anche un po’ imbarazzanti.
Urban fantasy? Già più credibile.
Certo affronta un tema non semplice Satana, il diavolo, Lucifero, angelo? Demone?
Lucifer parla sempre di Dio come di suo Padre?! Credo che ci sia un po’ di confusione!
Certo la figura stessa è a più facce, compare nella cultura ebraica, greca e romana, prima che nel cristianesimo.
Lucifero, lux –fero, portare di luce; conosciuto anche come “Luce del mattino”, infatti il personaggio di cognome fa Morningstar.
Angelo caduto, caduto perché si paragona e Dio o in altri testi perché affascinato dal mondo terreno e sceso a mescolarsi con gli umani.
Angelo seduttore, accusatore, principe dell’inferno…
Ma poi compaiono anche altri angeli, in particolare Amenadiel, l’angelo buono?, quello che esegue sempre la volontà del Padre?
Compare anche una Madre, Dea madre (moglie di Dio???), madre degli angeli!
Una madre in realtà un po’ infida, manipolatrice.
Insomma credo che da un punto di vista teologico ci siano idee e notizie molto confuse.
Tuttavia, ed è questo l’aspetto accattivante credo e coinvolgente della serie, anche questi temi sono un pretesto, pretesto per cosa?
Per parlare dell’uomo, del bene, del male, per parlare di fato, destino, futuro già scritto, oppure vita che è il risultato delle proprie scelte.
Lucifer ha questo potere di far emergere di far ammettere a chi lo incontra e lo “guarda” negli occhi, i sui veri e nascosti desideri.
C’è solo una persona che sembra essere immune a questo suo potere ed è la detective Chloe Decker, non solo con il trascorrere delle puntate Lucifer scoprirà che questa donna lo rende vulnerabile (lui che in quanto di origine divina è immortale e non può essere né ferito, né ucciso).
Guardando il personaggio Lucifer nello scorrere delle puntate, mi è apparso come la raffigurazione di un percorso di crescita dell’essere umano.
Lucifer, all’ inizio è come un bambino (seppur nel fisico, e che fisico!, di un uomo adulto), concentrato su se stesso sui suoi desideri e sul suo piacere.
Edonista ed egoista, man mano raggiunge le caratteristiche dell’adolescente, comincia a porsi delle domande, comincia a provare non più solo emozioni, ma sentimenti, in primis ovviamente si innamora, anche se ancora non lo sa, del detective Decker.
Ma è ancora un adolescente e quindi tutto deve essere in relazione a ciò che lui desidera, ciò di cui lui ha bisogno, un narciso insomma.
Ciò che accade, ciò che va al contrario dei suoi desideri è sempre a causa di colpe altrui.
C’è questo rapporto fortemente contrastato con questo Padre. Non viene mai detta quale sia la colpa per cui è stato cacciato, ma si comprende bene come Lucifer ritiene che sia stata commessa un ingiustizia verso di lui.
Quindi, diciamo per tutta la prima e seconda serie il figlio giustifica tutti i suoi comportamenti rimandando al trattamento subito dal padre.
Non ci fermiamo qui! Abbiamo anche la rappresentazione di un difficile e contrastato rapporto tra fratelli.
Amenadiel, l’angelo buono che compie ciò che il padre gli dice, che cerca sempre di compiacerlo, che si sente costretto a fare da controllore del fratello. Senso del dovere, insofferenza, gelosia verso il fratello che seppur ribelle è nelle attenzioni del padre.
Ma anche momenti di complicità, di solidarietà, di aiuto fino a giungere ad una solida fratellanza.
Si prende in analisi anche il/ i sensi di colpa.
Il senso di colpa è il nostro inferno già qui nella nostra vita e il ripetersi degli eventi causati dalle nostre scelte, sarà la punizione che ci aspetta nel aldilà, questo ci fa intuire Lucifer.
Lucifer pur con sembianze umane, porta con se anche le caratteristiche e gli aspetti del suo sembiante di angelo/diavolo, di cui inizialmente ritiene responsabile sempre l’agire incomprensibile e dispotico del padre, fino a che non giunge alla comprensione che il suo aspetto, quello nascosto della sua parte divina in realtà è determinato da come lui si sente, si vede.
Molto interessante anche questo spunto di come noi vediamo noi stessi secondo un immagine più o meno buona, piacevole, gradevole che abbiamo del nostro animo e dei nostri comportamenti.
E così già nella III stagione, ma ancor di più nella IV Lucifer è alla ricerca di se stesso, di che cosa non riesce a perdonarsi.
Lucifer affascinato, provocato da questa donna dective che gli resiste, che non lo asseconda, che gli dà delle regole, che allo stesso tempo gli da fiducia e non lo respinge, giunge ad una maturazione.
Certo si innamora, ma soprattutto diventa uomo, nel senso che impara a riconoscere gli altri, ad avere attenzione per gli altri, per i loro bisogni e sentimenti; impara a prendersi cura, a prendersi le sue responsabilità, a saper rinunciare, sacrificare il proprio desiderio per un bene altrui.
In tutto il corso delle quattro serie è sempre presente la figura di una psicologa, che si prende in carico Lucifer, ma alternativamente e ad intermittenza anche gli altri personaggi della serie, come se fosse la guida, il sostegno, l’aiuto per i vari personaggi a far chiarezza in quello che sta accadendo nel loro animo.
Un’altra piccola chicca? Lucifer non mente mai, dice serenamente di essere il diavolo, ma nessuno mai gli crede se non quando lui mostra il suo vero volto.
Come a dire che non vogliamo credere al esistenza del diavolo, dobbiamo incontrarlo face to face per convincerci della sua esistenza.
Insomma trovo che questa serie abbia ottenuto questo gran successo perché ha saputo parlare, toccare le questioni profonde di ogni uomo: il bene, il male, la responsabilità delle proprie scelte, il libero arbitrio, in modo fantasioso, divertente ( perché spesso vi sono sketch e gag un po’ assurdi, e divertenti).
Ha sicuramente colpito e si è creata un folto pubblico di fans appassionati, tanto che al termine della III serie la Fox, ritenendo che ci fosse un calo di attenzione aveva deciso di chiudere la serie, è partita una campagna #savelucifer tale per cui Netflix acquista e rinnova la serie per una IV stagione di 10 episodi.
Nuovamente al termine di quest’ultima stagione c’è stato un sollevamento di scudi, milioni di twitter finché Netflix il 6 giugno ha comunicato la decisione di produrre una V ed ultima serie di 10 episodi di Lucifer, con grande gioia di tutti i suoi Lucifans.
Non da ultimo a contribuire al successo di questa serie, gli ottimi interpreti, prima di tutti il protagonista, Tom Ellis, attore di origini gallesi, con una profondissima voce dall’accento molto ( mi dicono, poiché questo io non sono in grado di apprezzarlo) british e molto sexi, ottimo cantante anche, visto che in quanto gestore di questo locale il “LUX” spesso intrattiene cantando.
Insieme a Tom Ellis tutta la squadra a partire da Chloe Decker interpretata da Lauren German la brillante investigatrice, Daniel “Dan” Espinoza interpretato da Kevin Alejandro, ex marito di Chloe, come lei poliziotto. Amenadiel interpretato da D. B. Woodside, Angelo fratello di Lucifer, Mazikeen / Maze interpretata da Lesley-Ann Brandt, leader dei demoni Lilim, è fuggita dall’Inferno assieme a Lucifer. Beatrice “Trixie” Espinoza interpretata da Scarlett Estevez, è la giovanissima figlia di Chloe e Dan, che prende subito in simpatia Lucifer e specialmente Maze. Linda Martin interpretata da Rachael Harris, la psicoterapeuta.
Insomma, anche se ritengo che con il finale di stagione della IV serie eravamo giunti ad una buona chiusura, devo dire che sono molto curiosa di vedere come porteranno avanti le tracce, quali altri risvolti dell’animo umano andranno a stuzzicare.
Forse finalmente ci verrà svelato perché quest’unica umana è in grado di resistere ai poteri del diavolo e lo rende vulnerabile.
Beh forse sulla vulnerabilità possiamo già darci una risposta: l’amore ci rende forti ed allo stesso tempo esposti, vulnerabili.
Infine daremo la risposta alla domanda che ci poniamo fin dalla prima serie:
Può il diavolo redimersi?