“Napoleone: nel nome dell’arte” è un documentario prodotto da Nexo Digital, casa di produzione del documentario uscito a ottobre su Ezio Bosso, e 3D Produzioni. Questo documentario racconta, in una chiave diversa da quella puramente storico, la leggenda di uno degli uomini più importanti della storia: Napoleone Bonaparte.
Diretto da Giovanni Piscaglia e con la partecipazione del premio oscar Jeremy Irons, questo docufilm, della durata di 1h e 40m e disponibile nella sale italiane dall’8 al 10 novembre, porta alla luce aspetti della vita del comandante francese raramente affrontati, come la sua passione per l’arte e della musica. Una musica che, grazie al lavoro della colonna sonora di Remo Anzovino, viene riportata alla luce con l’esecuzione del Tedeum di Pollini suonato alla cerimonia di incoronazione di Napoleone a Milano.
La trama di “Napoleone: nel nome dell’arte”
Il film racconta in ordine cronologico la vita di Napoleone in un’ottica artistica, alternando parti di narrazione affidate a Jeremy Irons e momenti di testimonianze di storici o direttori di gallerie d’arte famosi. Si inizia da Milano, con un quadro generale di ciò che Napoleone aveva in mente nel suo progetto di espansione artistica, per poi passare alla prima campagna militare in Egitto.
Successivamente si torna a parlare della sua idea espansionista con la campagna d’Italia, approfondendo la sua passione per l’arte italiana. Una passione che notiamo dalle opere da lui importante al museo “Louvre” di Parigi, da lui fondato, come anche la Pinacoteca di Brera a Milano. Si continua parlando della sua vita privata, sia dal punto di vista amoroso e intellettuale, e della sua vita da grande comandante e imperatore di Francia. Questa sua carriera vedrà la sua fine nella campagna verso la Russia dove verrà sconfitto, per poi essere esiliato all’isola d’Elba e poi a Sant’Elena, ove morirà il 5 maggio 1821.
Il trailer di “Napoleone: nel nome dell’arte”
Dove vedere “Napoleone: nel nome dell’arte”
Il film sarà disponibile al cinema dal 8 al 10 novembre 2021.

Il documentario è interessante e ben realizzato.
Le musiche e il simil sync sono ottimi.
Il montaggio, in alcuni moment,i compie talmente tanti cambi d'immagine da rendere fastidiosa la visione.