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Mosul: trama, cast e trailer!
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Mosul: trama, cast e trailer!

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Mosul: ispirato da una storia vera, l’offensiva contro l’ISIS

Mosul è la terza città più popolosa dell’Iraq.

Mosul è il cuore dell’antico impero babilonese, a pochi passi dai resti di Ninive, distrutti dall’ISIS nel 2006.

Mosul è un War-Movie ispirato ispirata a una storia vera, raccontata anche dal magazine New Yorker in un articolo del 2017 intitolato ‘The Desperate Battle to Destroy ISIS’ e scritto da Luke Mogelson.

È un documentario thriller sulla battaglia interna della città irachena di Mosul per liberarla dagli uomini del califfato, dall’ISIS.

Mosul è uscito negli stati Uniti nell’aprile del 2019, dal 25 novembre 2020 è visibile su Netflix.

LA TRAMA

Mosul è ambientato nel 2017, la citta di Mosul è invasa e conquistata dai terroristi dell’ISIS.

E’ necessario liberare la città e per farlo viene incaricata una squadra di poliziotti iracheni. La squadra è la Nineveh SWAT composta da agenti autoctoni che hanno subito gravi perdite familiari a causa dei terroristi dell’ISIS.

Capitano Jasem – Suhail Dabbach

Questa è la premessa: la storia prende l’avvio con uno scontro a fuoco violento che viene terminato dall’intervento della SWAT.

Il giovane Kawa è un poliziotto coinvolto in questo scontro a fuoco, e viene salvato dall’intervento provvidenziale della SWAT.

Nello scontro a fuoco appena terminato ha perso uno zio e decide di unirsi alla squadra che lo ha salvato e di associarsi alla loro missione dallo scopo tenuto ignoto.

Il seguito è un continuo susseguirsi di agguati, scontri a fuoco, tragitti pericolosi tra vicoli stretti, attraversamenti di Check point.

Procedono così con azioni di guerriglia nel tentativo di contrastare i militari invasori, di eliminare una importante base operativa e cercando di ristabilire un minimo di legalità fra le strade cittadine.

Casa per casa, una continua tensione tra la vita e la morte, violenza e brutalità da entrambe le parti.

In questo percorso così accidentato, ci sono ovviamente delle perdite, ed alcuni di questa squadra perdono la vita nel tragitto.

REGISTA ED ATTORI

Matthew Michael Carnahan è uno sceneggiatore esperto che per la prima volta passa dietro la macchina da presa e firma la regia di questo film, con la produzione dei fratelli Russo.

L’intento di Carnahan è di raccontare questo conflitto dall’interno, dal punto di vista degli iracheni.

In effetti questa intenzione ha suscitato qualche perplessità, poiché condotta in realtà da tre statunitensi, bianchi.

Suhail Dabbach – Matthew Michael Carnahan – Adam Bessa

Bisogna riconoscere che tra i tanti film di guerra sul Medio Oriente prodotti da Holliwood in questi anni, nessuno è come Mosul.

Mosul infatti è stato girato con attori arabi nei ruoli dei protagonisti, attori che recitano in arabo.

Abbiamo un attore franco-tunisino Adam Bessa nella parte di Kawa, il giovane poliziotto che si unisce alla squadra. Si tratta di un ragazzo giovane, da poco entrato nella polizia, che molto rapidamente perde un parente, deve fare scelte difficili, perde l’ingenua fiducia nella giustizia e nella fedeltà di alcuni colleghi. E’ una vera prova del fuoco per lui.

Suhail Dabbach interpreta Jasem, il leader del gruppo, un capitano di polizia che si è visto distruggere la famiglia dai terroristi, che vuole liberare il suo paese.

Ormai i componenti della sua squadra sono i suoi figli, la sua famiglia, e per essa si sacrificherà.

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Altri componenti del cast sono Hayat Kamille, Thaer Al-Shayei, Waleed Elgadi e Anouar H. Smaine.

TRAILER
CONCLUSIONI

Un film che ci vuole ricordare che nei paesi del Medio Oriente la guerra non è mai finita.

Ci vuole ricordare che la follia ed il fanatismo umano sembrano sempre trovare terreno di nutrimento.

Un film che ci ricorda come le vittime che più pagano, alla fine, sono i civili e soprattutto le donne ed i bambini.

E’ commovente e nello stesso tempo pieno di disperazione la scena in cui questa squadra di stanchi e polverosi combattenti, raccoglie un bambino rimasto orfano. Il capitano Jasem, in base alla sua esperienza e conoscenza sceglie una giovane famiglia, in fila ad un punto di smistamento e di fuga a cui affidare il bambino, nella speranza di offrirgli una possibilità di futuro.

Qual futuro ci può essere, viene da chiedersi?

C’è un forte sentimento di disperazione e dolore in tutto il film.

La visione di questa città, Mosul, ridotta praticamente ad un cumulo di macerie, ispira desolazione e profondo sconforto.

La vita di questi uomini è un continuo di scontri, battaglie, muoversi di soppiatto e sempre circondati dal pericolo imminente.

E’ struggente vedere che le uniche pause sono 5 minuti di sosta concessi ogni tanto, dove, se possono, bevono e mangiano qualche cosa e se si trovano in una abitazione ancora dotata di elettricità si guardano 5 minuti di televisione.

La guerra non ha mai un lato positivo.

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