La grande danza torna protagonista a a Rho con Alessandra Ferri, intensa interprete in L’heure exquise. Il Teatro Civico Roberto De Silva, con la sua platea gremita, si riconferma un luogo vivo e con una programmazione capace di accogliere generazioni diverse e di toccare sfumature molteplici: Rho non ci sembra più tanto un paese dormitorio, satellite di Milano con una proposta culturale provinciale e poco interessante, ma un luogo in cui la musica, il teatro e la danza possono trovare uno spazio adeguato, accessibile anche in termini di pricing.
La mise en danse in questo caso sconta forse un eccesso di astrattismo e difficoltà di lettura: sarebbe forse stato interessante arricchire la rappresentazione con alcuni incontri preparatori, in un percorso di avvicinamento e audience development.
La trama di L’heure exquise
La scena di apertura è un richiamo immediato al testo Beckettiano: alla leggendaria montagna di sabbia in cui era intrappolata Winnie nella piéce originaria, si sostituiscono miriadi di scarpette a punta, donate per la scenografia dalle Étoile dei teatri più importanti del mondo.
Una performance magistrale per una rappresentazione iper stratificata, in cui innumerevoli piani di lettura si sovrappongono: la dimensione biografica, il richiamo al capolavoro di Beckett Oh, les beaux Jours, il rapporto meta-teatrale con la rappresentazione e il ricordo della prima e sino ad ora messinscena con Carla Fracci. Proprio per lei, scomparsa poco prima del debutto della Ferri a Ravenna Festival, Béjart aveva coreografato questo balletto recitato nel 1998.
Il cast di L’heure exquise
L’heure exquise è la celebrazione di una carriera e di un viaggio esistenziale lungo quarant’anni. Alessandra Ferri/Winnie è letteralmente incastrata in questa dimensione sospesa nella quale può muoversi, sì, ma solo nel ricordo: è una ballerina âgée che ripercorre con i suoi movimenti e in una serie di flashback la sua carriera, le giornate di allenamento, le fatiche e i suoi più grandi successi. Pochi gli oggetti di scena presenti, l’ombrellino rosso, la borsetta, il rossetto e una pistola, un richiamo al testo del drammaturgo irlandese e al non senso dell’esistenza.
Ad accompagnarla, sul palco è Thomas Whitehead del Royal Ballett di Londra che qui interpreta Willie, ex partner e amante di Winnie.
La recensione di L’heure exquise
Alessandra Ferri sulla scena è una presenza piena di carisma, cattura lo sguardo con i suoi movimenti e trascina lo spettatore in un viaggio nel tempo. Per la prima volta, inoltre, lo spettatore può sentire la voce della ballerina: esile, sottile e persino stonata nella canzone finale, quando è sommersa dalle scarpette e dal fluire dei ricordi. Un personaggio femminile a tutto tondo, impersonato in modo sapiente e intenso, Thomas Whitehead è un servo muto, vestito di grigio, un uomo e un amante pieno di dolcezza, capace di accompagnare con un senso di delicata empatia e compassione Winnie.
Un indiscutibile plus del lavoro di Béjart, infine, è la scelta musicale, con un montaggio di pezzi su temi di Webern, Mahler e Mozart.
Una variazione su uno dei testi più importanti del teatro del Novecento che tuttavia ci sembra svuotarlo di alcuni dei suoi significati filosofici più alti, connessi all’insensatezza e alla superficialità dell’esistenza umana.
Info&Credits
Regia e coreografia : Maurice Béjart
Rimontata da Maina Gielgud
su gentile concessione Fondation Maurice Béjart
Interpreti :
Lei Alessandra Ferri
Lui Thomas Whitehead
Musiche :
Five pieces for orchestra / Anton Webern
London Symphony Orchestra / dir. Antal Dorati
Symphony no.4 III movimento (Poco Adagio) / Gustav Mahler
Berliner Philharmonic Orchestra / dir. Herbert von Karajan
Fantasia in C Minor K.475 / W.A.Mozart
Piano : Glenn Gould
La Veuve Joyeuse ( Heure Exquise Qui Nous Grise )/ Franz Lehár
Tea for Two (song from ”No No Nanette)
Scene : Roger Bernard
Luci : Maina Gielgud, Marcello Marchi
Costumi : Luisa Spinatelli
Fotografie © Marco Brescia
Nuovo allestimento co-produzione : AF DANCE , Ravenna Festival, The Royal Ballet, Ministero della Cultura, “Progetti Speciali”
Progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo
Un ringraziamento speciale a Lady Angela Bernstein CBE