“Vieni avanti cretina. NEXT!”, varietà ideato e condotto da Serena Dandini, sbarca a Milano dal 22 al 23 febbraio 2023 al Teatro Carcano.
La sinossi di “Vieni avanti cretina. NEXT!”
Intento dello spettacolo è, stando alle parole di Dandini stessa, il «celebrare la “cretineria” al femminile», un atto di libertà artistica ma più in generale di vita. Senza prendersi troppo sul serio, ovviamente.
Insieme a Dandini, presentatrice e partecipante attiva dello spettacolo, ad accompagnarci in questo viaggio altre otto artiste. Per presentarle, mi permetto di parafrasare il leitmotiv della performance, quindi: “Venite avanti cretine”.
Il cast di “Vieni avanti cretina. NEXT!”
Serena Dandini conduce l’intera serata, presentando le attrici che arriveranno ma anche intrattenendo nel mentre.
Antonella Attili rappresenta al meglio la disillusione in cui è caduto un certo mondo politicamente progressista.
Martina dell’Ombra con la sua imprevedibilità è la prima accompagnatrice di Dandini sul palco. Non manca la partecipazione dell’originale Federica Cacciola con un monologo sui monologhi retorici. Un metamonologo in pratica.
Cristina Chinaglia smantella il successo di 50 sfumature di grigio concentrandosi soprattutto sulla protagonista femminile Anastasia.
Alessandra Faiella porta un’attenta disamina degli standard femminili imposti dal mondo pubblicitario.
Laura Formenti si prende il palco senza timore di parlare al pubblico di vari tabù legati al sesso.
Annagaia Marchioro porta sul palco la sua vita da mamma single omosessuale.
Germana Pasquero è la seconda accompagnatrice di Dandini negli spazi tra i monologhi, con una sorpresa sul finale.
Cuoro / Gioia Salvatori si scaglia invece contro il modello femminile portato nella letteratura classica, in questo caso da Madame Bovary.
Autrice: Serena Dandini
Coordinamento artistico: Paola Cannatello
Dove vedere “Vieni avanti cretina. NEXT!”
Come anticipato, lo spettacolo va in scena al Teatro Carcano di Milano dal 22 al 26 febbraio 2023. Al momento non sono previste altre date dopo quelle di Milano. Consigliamo quindi di seguire ideatrice ed attrici dello spettacolo ed i vostri teatri locali tramite social per venire a conoscenza di eventuali future date.
La nostra recensione
Uscito dal teatro mi sono ritrovato a pensare cosa lo spettacolo mi avesse lasciato. Al netto del talento di ognuna delle partecipanti sentivo come se mi mancasse qualcosa, che ho in fretta tradotto in: questo spettacolo non parla direttamente a me. Ma è sufficiente un’anticchia di pensiero in più per uscire dalla propria bolla e rendersi conto di come in Italia (per quanto ce la raccontiamo, di essere un gran paese) ancora ci siano grosse sacche di società dove, se sei donna, devi dimostrare qualcosa in più del solito. Dinamica evidenziata anche nelle note di regia di Serena Dandini:
«Visto che per essere accettate dobbiamo sempre dimostrare qualcosa, essere super-woman, laureate eccellenti, geni… con questo format teatrale vogliamo dire basta alla sindrome di Ginger Rogers che deve fare tutto quello che fa Fred Astaire ma sui tacchi e camminando all’indietro: è arrivato il momento di rivendicare la nostra stupidera.»
Assieme a questa rivendicazione, un filo che collega gran parte dei monologhi portati in scena dalle attrici, è volto a smantellare una figura idealizzata della donna. Abbiamo quindi modo di assistere ad una disamina degli standard imposti dalla cultura televisiva, con Alessandra Faiella, e dalla letteratura, sia classica, con Gioia Salvatori, che moderna, con Cristina Chinaglia.
L’intervento di Federica Cacciola porta all’estremo, evidenziandone le falle, quello che lei stessa definisce “monologo retorico”, tipico spazio dedicato (non troppo) apparentemente alle figure femminili per poter dire di avere avuto la propria quota rosa. Laura Formenti non ha paura di addentrarsi nei tabù sessuali, tabù soprattutto se è una donna a parlarne, mentre Annagaia Marchioro racconta senza mezze misure la sua vita da madre single e omosessuale. In un paese dove un bacio omosessuale ha polarizzato così tanto gran parte dell’opinione pubblica capite benissimo che tutto questo pare fantascienza.
Spazio anche per la satira politica, con il monologo di Antonella Attili volto a criticare l’ambiente della sinistra italiana. Per ricollegarsi al tema principale dello spettacolo, curioso come un’ala politica che si definisce progressista faccia fatica ad attirare a sé e/o fare emergere personalità forti femminili.
Senza dimenticare gli intermezzi tra un monologo e l’altro dove Dandini intrattiene insieme a Martina dell’Ombra, alter ego ideato da Cacciola e da Germana Pasquero. Con lei si conclude lo spettacolo, interpretando Franca Leosini, con un’intervista alla stessa Dandini (come la miglior tradizione di Stati Generali vuole).
Perciò, se come me siete già coscienti (e meno male) che nella comicità così come nella vita tutta siamo tutti uguali, vi consiglio di andare a vedere lo spettacolo per sostenere una battaglia ancora in corso. Se, al contrario, questo principio per voi non è così banalmente ovvio, fatevi un favore ed andate a teatro per ripensare alle vostre idee.