La seconda sminuisce la prima?
Una domanda che ho spesso sentito fare è: “Per fare il doppiatore, devi per forza aver fatto prima l’attore?”
Ci sono molte scuole di pensiero che riguardano questo argomento e credo che la più attendibile sia la seguente: la recitazione, per un doppiatore, è importantissima, ma non credo sia il caso di dire che un doppiatore vada a sminuire un attore o anche viceversa.
L’attore interpreta con il corpo e la voce, il doppiatore usa solo la voce, sì, ma deve anche avere tutta una serie di importanti nozioni tecniche affinché possa incollarsi alla perfezione sul volto del personaggio che andrà a coprire, senza contare che deve anche possedere una certa prontezza fisica, dal momento che se ci sono tensioni corporee, non potrà mai esser fatto un buon lavoro.
A pensarci bene, anche lo studio che si fa sulla respirazione, sull’utilizzo del diaframma è molto simile.
Più che altro, è semplicemente un modo diverso di approcciarsi ad un personaggio per andare ad interpretarlo bene.
C’è una bellissima citazione di Emanuela Rossi che mi sento di condividere perché importante:
“Chi ha il sacro fuoco e vuole approcciarsi a questo lavoro deve mettersi in testa che occorre studiare… Un lavoro molto duro, se vuoi farlo bene; e anche se lo fai meno bene, con meno attitudine e qualità, richiede comunque un approccio serio.”
Ed è vero.
L’attore ed il doppiatore sono mestieri che richiedono in egual misura: impegno, studio e tanta, tantissima costanza.
Quindi più che sminuirsi, io trovo che per molti aspetti si somiglino, sebbene sicuramente abbiano delle sfumature differenti, com’è normale che sia.
Una cosa è certa.
Se fatto con passione e dedizione, che sia recitare o sia doppiare, ci sarà sempre una strada che porterà chi s’impegna ad emergere e far vedere a tutti quanto valga.