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URLIAMO…
Scuro Chiaro

URLIAMO…

urliamo

URLIAMO…? NO, GRAZIE!

Ognuno di noi quando si alza la mattina, parte con i più buoni propositi, poi durante lo svolgimento della giornata stessa, alcune cose cambiano, a volte in meglio a volte in peggio.
Ci sono giorni che, arrivati a sera si è davvero soddisfatti, tutto è andato per il meglio, anzi ci sono addirittura capitati eventi inaspettati quanto graditi.
Ci sono giorni invece che sembra che tutti i pianeti si coalizzino per attaccare proprio noi come se fossimo l’ultima persona rimasta sulla terra con cui prendersela.
Non ne va dritta una e più passano le ore, più il nostro umore diventa nero, e come se non bastasse arriva l’imprevisto, ovviamente negativo.
A questo punto cosa possiamo fare?
L’istinto è quello di lamentarsi, continuare a pensare che l’universo si sia alleato contro di noi e il primo malcapitato che ci capita sottomano la paga per tutti.
Ora, siamo seri, non tutte le giornate sono prive di imprevisti, ma se riuscissimo a stare un po’ più sereni e le varie situazioni valutarle con un pizzico di distacco in più, forse capiremmo che non sempre quello che ci appare come un complotto contro la nostra persona in realtà si riveli un evento positivo.
Certamente dirlo è facile, farlo un po’ meno.
Facciamo un esempio concreto:
“Lei non sa chi sono io!”
Vi sarà di certo capitato di affrontare una situazione di lavoro dove qualcuno che, non conoscendovi, si sia permesso di giudicarvi, dare informazioni non proprio corrette, e magari condire il tutto dispensando una serie di consigli non solo sbagliati, ma erogandoli con la presunzione di sottolineare il famoso “lei non sa chi sono io!”.
Il tutto ignorando che la persona che ha davanti forse ne sa più di lui.
Vi è mai capitato?
Sono sicura di sì!
Allora che fare?
Le soluzioni sono più di una:
1. Fingere e lasciar perdere
2. Spiegare il proprio punto di vista e cercare una mediazione
3. Reagire, ovvero arrabbiarsi per il torto subito.
La scelta di cosa fare dipenderà da come percepiamo l’accaduto, dalle emozioni che in quel momento, quella tal cosa ci ha suscitato.
Le emozioni sono un aspetto fondamentale dell’esistenza.
L’emozione è quel qualcosa che è in grado di farci cambiare il pensiero.
“EMOZIONI”
reazioni psicofisiche che si attivano all’interno del corpo e della mente
(esperienze soggettive)
Collera
Tristezza
Gioia
Paura
Amore
Sorpresa
Ansia
Con le emozioni noi comunichiamo il nostro stato d’animo e a nostra volta percepiamo quello altrui.
I componenti dell’emozione:
1. Facciale (espressioni del viso)
2. Fisiologica (movimenti del corpo)
3. Livello dei sentimenti
4. Livello cognitivo (quando e quale significato diamo alle emozioni).
La rabbia è un’emozione che fa parte della triade dell’ostilità:
• RABBIA
• DISGUSTO
• DISPREZZO.

Quindi tornado al torto subito, cosa è meglio fare?
Nel primo caso, quello in cui decidessimo di lasciar perdere, dovremmo anche essere in grado successivamente di lasciarci il tutto alle spalle e non pensarci più.
Pensate di farcela…?
Nel secondo caso (quello a mio avviso più logico), serve mantenere molta calma, bisogna essere in grado di spiegare il proprio punto di vista senza imporlo e cercare con il ragionamento di portare l’interlocutore dalla nostra parte, facendo notare i punti positivi e negativi, senza giudizio e senza offesa.
Facile? Non proprio ma ci si può provare.
Ed ora arriviamo all’ultima possibilità, la più probabile, ovvero dove entrambe le persone interessate perdono le staffe; partono insulti, paroloni, ed i toni si accendono a dismisura.
Le critiche anziché diventare costruttive, renderanno la conversazione distruttiva, ed il risultato certamente non sarà dei più brillanti, anzi… con tutta probabilità si chiuderà sgarbatamente senza aver risolto nulla e con un bel mal di stomaco per entrambe!
Ma era proprio questo il nostro obbiettivo?
Io credo di no, per cui converrete con me che la seconda ipotesi è certamente la più accreditabile, ma come fare?
SEMPLICE… si fa per dire!
Quando vi trovate in una situazione dove siete certi di avere la ragione dalla vostra parte, ma dove anche l’interlocutore abbia la stessa convinzione, non dovrete far altro che giocarvi la carta dell’autocontrollo.
In tal modo, sarete portati ad esporre le vostre ragioni in modo pacato.
Invece di mettervi sulla difensiva e giustificarvi, riuscirete a chiedere il motivo di tali affermazioni e semplicemente potrete una volta ascoltato, rispondere che non siete d’accordo per questo o quell’altro motivo.
Ma il segreto non sta solo nel contenuto, il punto di forza è la modalità:
mantenete i toni bassi e se il vostro interlocutore si altera, nessun problema, voi farete esattamente il contrario continuerete a mantenervi calmi e ad abbassare ancor di più il tono della vostra voce.
Il risultato sarà sorprendente, non solo il signor urlatore si troverà a far la guerra da solo, ma trovandosi disarmato, sarà costretto alla ritirata e con tutta probabilità se è un minimo intelligente, riconoscerà il suo torto.
Alla peggio, se non avrete ricevuto delle scuse, sarete comunque riusciti nel vostro intento, ovvero di spiegare le vostre ragioni (più che valide), aver lasciato il signor URLATORE senza parole e soprattutto non vi sarete portati a casa quel fastidioso mal di stomaco.
Non male vero?
Questo è solo un piccolo spunto da cui partire, piccolo sì ma molto efficace, ve lo assicuro!
A questo punto non vi resta che mettervi alla prova e… non dimenticate di farmi sapere come ve la siete cavata.
Ciao amici, e buona non litigata!

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