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Da Neo a John Wick, ma anche avvocato figlio del diavolo: i personaggi cult di Keanu Reeves
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Da Neo a John Wick, ma anche avvocato figlio del diavolo: i personaggi cult di Keanu Reeves

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Inarrestabile, o quasi, diciamo che può schivare (e fermare) le pallottole. E anche quando riescono a ucciderlo, per lui non c’è problema: risorge. Guai poi a far del male ai suoi cani, altrimenti la sua vendetta sarà talmente spietata da occupare quattro film, se non di più. Parliamo ovviamente di Keanu Reeves, il 58enne attore canadese impegnato negli ultimi anni con i capitoli numero quattro della tetralogia di Matrix e di John Wick. Dopo le fatiche di Matrix Resurrections, eccolo rispuntare di nuovo, quasi a sorpresa come Neo, nel trailer del nuovo film d’azione diretto da Chad Stahelski (già regista dei primi tre John Wick) e in uscita in Italia dal prossimo 23 marzo 2023.

John Wick 4 Keanu Reeves
Una grande attesa per John Wick 4

In attesa di John Wick 4, vi proponiamo il nostro podio (in ordine sparso) con tre dei migliori film e dei personaggi cult che hanno fatto di Reeves uno degli attori maggiormente apprezzati del panorama hollywoodiano.

Matrix (1999): l’alba dell'”Eletto”

Alla fine l’agente Smith si arrende al “signor Anderson”, anche se i due torneranno a fare a pugni per tutto il resto della saga, con Hugo Weaving rimpiazzato da Jonathan Groff nell’ultimo Resurrections. L'”Eletto” invece è sempre lui, Keanu Reeves, sebbene cambi vestiti e taglio di capelli a seconda che esca o rientri nella Matrix, o come nel quarto film dove anche Neo mostra un diverso aspetto, mantenendo la barba folta e i capelli lunghi caratteristici dell’attore nella vita reale.

Matrix Keanu Reeves
Matrix uno dei grandi successi dell’affascinante Keanu Reeves

Il successo del primo film (oltre 463 milioni di dollari incassati nelle sale di tutto il mondo) sarà seguito dalla pubblicazione di saggi filosofici, manga, videogiochi e persino dalla slot machine ufficiale della serie, naturalmente ancora inclusa nel catalogo del miglior casinò online italiano, ossia William Hill, mentre l’industria cinematrografica ringrazierà i fratelli (prima della transizione di entrambe) Wachowski per l’utilizzo pionieristico del bullet time, l’effetto speciale che consente di vedere una scena al rallentatore mentre l’inquadratura si sposta a velocità normale.

Constantine (2005): il detective aiutato dagli angeli

Un detective del soprannaturale che si sposta tra l’inferno e la Terra facendo i conti con i demoni di Los Angeles. Si tratta di John Constantine, personaggio ripreso dalla serie di fumetti Hellblazer e ospite ormai da quasi un paio di anni anche del catalogo di Netflix. Non solo Keanu Reeves nel ruolo dell’iconico occultista con il vizio del fumo, ma un cast d’assoluto spessore in cui spiccano i nomi di Rachel Weisz, Shia LaBeouf, Djimon Hounsou e Tilda Swinton, quest’ultima nelle vesti dell’Arcangelo Gabriele.


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Constantine Keanu Reeves
Keanu Reeves tra terreno e ultraterreno in Constantine.

Il film al cinema totalizzerà un incasso di circa 231 milioni di dollari in tutto il mondo, venendo premiando con l’ASCAP Award per le musiche (nella colonna sonora anche la canzone “Passive tratta dall’album Emotive degli A Perfect Circle. Immancabile, inoltre, il videogioco sparatutto, prodotto nello stesso anno dalla dalla THQ per PlayStation 2 ed Xbox.

L’avvocato del diavolo (1997): la partnership con Al Pacino

“Vanità, decisamente il mio peccato preferito”. Parola dell’affarista John Milton, alias Satana, nel film interpretato da un Al Pacino in forma smagliante. Quella con Keanu Reeves, qui nei panni dell’avvocato Kevin Lomax al servizio del diavolo in persona, è di sicuro una delle più riuscite e imitate della storia del cinema.

L'avvocato del diavolo
Keanu Reeves con il grande Al Pacino.

Il film a livello internazionale incasserà oltre 151 milioni di dollari, con Al Pacino candidato al premio MTV Movie Award per il miglior cattivo. L’interpretazione di Reeves susciterà invece l’interesse dei Wachowski e della Warner Bros, che lo scrittureranno per Matrix. La canzone di chiusura è “Paint It Black” dei Rolling Stones, per un finale decisamente a tema.

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