NO alla mutilazione del Coro di Radio France, unico Coro professionista a vocazione Sinfonica in Francia
Georges Prêtre, Leonard Bernstein, Seiji Ozawa, Sir Colin Davis, Simon Rattle, Valery Gergiev, Ricardo Muti, Myung-wun Chung, Daniele Gatti, Mikko Franck, Emmanuel Krivine etc…non sono che qualcuno dei più grandi direttori di ieri e di oggi che hanno scritto la storia del coro di Radio France. Creato nel 1947, è l’unico coro professionista in Francia la cui vocazione sinfonica presiedé alla sua creazione. E’ il partner imprescindibile da più di tre generazioni dell’Orchestra Nazionale di Francia e dell’Orchestra Filarmonica di radio France.
Rappresentazioni prestigiose a fianco di orchestre come il Concertgebouw di Amsterdam, i Berliner Philharmoniker o ancora, la London Symphony, registrazioni storiche e prime assolute, celebrazioni del 14 luglio, il coro di Radio France, per la specificità del suo grande effettivo nel paesaggio culturale europeo, è l’immagine di una Francia orgogliosa di rivendicare la sua eccezione.
Composto da elementi appartenenti a più di 10 nazionalità diverse, rappresenta una consacrazione per numerosi artisti e una fonte di ispirazione per coloro che aspirano all’arte lirica, e questo, ben al di là delle nostre frontiere!
Questa ricchezza é una forza che fa del coro un attore vivente della musica sinfonica corale di ieri e di oggi e, ancor più delle creazioni di domani.
Nonostante cio’ questo patrimonio é oggi in gran pericolo e deve affrontare una volontà esplicita di mutilarlo!
Nel 2015, siamo stati già obbligati ad un ridimensionamento che ci ha privato del 21% della nostra compagine e che ci ha ridotto a 90 artisti del coro invece che 114.
Oggi, dopo molte promesse non mantenute dalle direzioni che si sono succedute, incapaci di proporre un progetto culturale degno della nostra formazione, siamo di nuovo il bersaglio di un piano di economie che non permetterà più al Coro di di assumere la sua missione sinfonica a causa di un effettivo insufficiente poiché ridotto a 60 elementi, ovvero una riduzione del 48% in 4 anni!
Nonostante abbiano ottenuto acclamazioni e ampi consensi di pubblico, l’esecuzione di opere maggiori che facevano la sua nomea e il suo successo come la IX di Beethoven, la II di Mahler, le grandi messe da Requiem di Verdi o Brahms, i grandi oratori de Mendelssohn, o ancora il War Requiem di Britten, e tanti altri capolavori non sarà ormai più possibile.
Questo progetto, se dovesse essere messo in opera, firmerebbe l’agonia certa del Coro di Radio France.
Spogliato della sua storia, privato della sua specificità unica come coro professionale a vocazione sinfonica, perderebbe la sua ragion d’essere.
Noi tutti, membri del Coro di Radio France, non l’ accettiamo e non possiamo rassegnarci a veder sacrificata un’eccellenza a causa d’una visione strettamente contabile e vuota di ogni ambizione adriatica e culturale.
Sosteniamo insieme il Coro di Radio France, di fronte ad una direzione che non esita a svendere oggi la cultura di domani, privando cosi’ le generazioni future del diritto a questo patrimonio unico che ha più di 72 anni.
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