Come ci si avvicina alla depressione di una persona a cui si tiene molto? Come vanno messe le mani, la testa, il cuore per comprenderla senza farla sprofondare e sprofondare insieme a lei? Non lo so. Quando non so una cosa, scrivo una canzone. “Stai bene” nasce così.
Sgrò
“STAI BENE” è il nuovo brano del cantautore lucchese SGRÒ, distribuito da Artist First. Il singolo anticipa l’album “Macedonia” che uscirà il 19 novembre.
“STAI BENE”, scritta dallo stesso Sgrò, è la descrizione del buio che può esistere tra due persone. Il cantautore lucchese racconta di questo parlando di «insonnie», di «burroni», di «capelli sporchi», di fucili nascosti tra i denti e di padri gettati nel fiume.
Nostalgico, metaforico, autoironico SGRÒ per molti anni ha chiuso la sua voce in casa, non permettendole mai di uscire, neanche per incontrare un pubblico di amici. Col tempo, la sua voce è diventata un tutt’uno «con le stoviglie, con i bicchieri, con qualsiasi oggetto domestico».
Quest’estate, tuttavia, il cantautore lucchese ha deciso che era il momento di uscire e così è stato: si è esibito lungo tutta la riviera adriatica (da Comacchio in Emilia Romagna fino a Peschici in Puglia) nel “MANCHI SOLO TOUR”, un tour per strada.
Niente palchi, niente pubblico, niente assembramenti: solo Sgrò, una chitarra, un amplificatore e le immancabili zanzare.
Inoltre quest’estate Sgrò ha suonato a festival come il Lumen di Vicenza, il Ripartire di Lucca, il Viareggio Music Festival e il MEI di Faenza.
Conosciamo meglio Sgro’
Nato a Lucca ma residente a Bologna, Francesco Sgrò in arte SGRÒ esordisce nella musica a inizio marzo 2020, grazie alla spinta di Andrea Ciacchini (Blonde Redhead, Bobo Rondelli, The Zen Circus, Mauro Ermanno Giovanardi), suo attuale produttore artistico. Pochi giorni prima del lockdown esce il suo singolo d’esordio “In Differita”, accompagnato da un videoclip che racconta una storia d’amore tra un cowboy e la sua dama .
Per l’uscita del video, inserito dalla rivista DLSO tra i 20 video più belli del 2020, il suo sito si trasforma in un mini-gioco di love coaching in cui l’utente può testare le proprie abilità amorose.
Il 18 settembre 2020 esce il suo secondo singolo, “Le Piante”, e per l’occasione il suo sito diventa un’immaginaria rivista di botanica con annesso il test “Che fiore sei?”
L’ultimo singolo, pubblicato il 22 gennaio, s’intitola “Maledizione” ed è una canzone con la quale Sgrò sussurra all’orecchio un messaggio di grande frustrazione nei confronti del mondo esterno e delle relazioni.
Il videoclip è una travolgente sequenza di illustri citazioni cinematografiche (Kubrick, Antonioni, Coppola, Tarantino, Scorsese e altri), che, con l’aggiunta di elementi fluorescenti, trasporta lo spettatore in un mondo adolescenziale.
L’intervista a Sgrò
Parto subito da una domanda un po’ marzulliana ma ci sta, “Stai bene”?
Si per forza, mi sembra un buon momento… Covid permettendo.
Nel tuo singolo tocchi un argomento molto delicato ovvero quello della depressione, come mai decidi di toccare questo tema?
Diciamo che è stato più lui a scegliere me. Quello che faccio io attraverso le canzoni è di recensire quello che incontro. In quel momento quando ho scritto quella canzone ho provato quella sensazione, non in prima persona, ma di riflesso stando vicino a una persona a me molto cara che stava attraversando una “depressione profonda” e mi sono reso conto che per una persona esterna non è facile rapportarsi in queste situazioni.
Tu hai “chiuso” la tua voce in casa per molti anni. Perchè?
E’ verissimo ed è un tasto molto profondo. Per molto tempo ho fatto musica come esigenza totalizzante, come bere un bicchiere d’acqua. Mi sono reso conto che ho impiegato ben 12 anni per condividere il “mio segreto” che era la mia musica.
Forse l’avevo caricata di qualcosa di molto profondo, neanche miei più cari amici sapevano che cantavo e scrivevo canzoni.
Un po’ mi dispiace di aver “legittimato” il mio desiderio di far musica… un po’ tardi (a mio parere)!
Una grande spinta l’hai avuta anche dal tuo produttore.
Si il mio produttore artistico, Andrea Ciacchini, ha creduto in me. Io sono andato li con delle canzoni e pensavo d farne qualcuna di quelle che avevo li da tempo e invece lui ha deciso di farne un disco.
Tra l’altro il tuo esordio coincide con l’inizio della pandemia.
Infatti e questo paradossalmente mi ha aiutato a capire che non ha senso aspettare.
Quest’estate hai fatto una cosa molto particolare ovvero il “Manchi solo tour”.
Si ero solo con la mia chitarra e il mio amplificatore a suonare per strada. Anche per superare ancor più il mio limite di non espormi con la musica. Ho così deciso in piena estate di buttarmi nel mondo, in mezzo alla gente suonando unicamente la mia musica. Non è stato facile ma per me è stato un rito di passaggio fondamentale. Da li sono cambiato molto.
Adesso arriva un album.
Si il 19 novembre esce “Macedonia”, la mia prima creatura. Era pronto nel 2019 ma abbiamo posticipato l’uscita per non farlo “uccidere” dal Covid.