Senza paracadute è un inno alla vita.
Giovanna d’Angi
Senza paracadute è il nuovo singolo di Giovanna D’Angi, cantato in coppia con Luca Madonia, cantautore con un percorso artistico decennale: dal nuovo rock dei Denovo (insieme al collega Mario Venuti) fino alle ultime produzioni che lo hanno visto collaborare con altri artisti quali Morgan, Patty Pravo, Carmen Consoli, Gianni Morandi, Franco Battiato solo per citarne alcuni.
Il brano è incluso in un progetto di otto canzoni prodotto dalla Rvm Produzioni di Raffaele Andrea Viscuso, autore e produttore che ha collaborato alla realizzazione di diversi album in cui compaiono celebri firme tra cui quella di Mogol.
Il brano, accompagnato dal videoclip, vede la partecipazione dell’attore Bruno Torrisi (protagonista della serie Squadra antimafia – Palermo oggi e nel successivo spin-off Rosy Abate – La serie).
Chi è Giovanna D’Angi?
Giovanna D’Angi nel 2005 ha vinto Area Sanremo e ha partecipato al 55° Festival di Sanremo. Poi è stata scelta come protagonista del musical HairSpray insieme a Stefano Masciarelli. E così ha preso il via la sua carriera come performer nei principali musical insieme a grandi artisti come Bianca Atzei, Iva Zanicchi, Sergio Muniz, Roberta Lanfranchi e Gabriele Cirilli. Nel gennaio del 2017 è uscito il singolo e il videoclip “Semplicemente innamorata”, dove Giovanna D’Angi è stata affiancata dall’attore Paolo Ruffini. Nel 2018 è tornata all’Ariston come ospite, invitata da Michelle Hunziker, per cantare contro la violenza sulle donne. Quest’anno, infine, ha preso parte al programma “Danza con me” di Roberto Bolle.
L’intervista a Giovanna D’Angi
“Senza paracadute”, ho pensato, oltre che un titolo potrebbe essere un motto in particolare per tutti gli artisti e ancor di più in questo momento…
Asslolutamente si. Questo pezzo non è stato scelto a caso ma per affrontare in maniera, un pochino più ottimista, questo periodo. Un po’ il mantra che dovremo adottare tutti ogni giorno: continuare ad andare avanti e credere nei nostri sogni nonostante tutto!
Tu ti sei mai arresa?
Devo essere sincera… non posso nascondere che ci sia stato qualche momento ma è per fortuna davvero durato poco!
C’è una frase che colpisce molto nel brano che è “hai lasciato che qualcun altro sognasse per te”. Ti è successo?
Cerco di entrare un po’ nella testa dell’autore per definire al meglio questa frase, che è Raffaele Viscuso un eterno sognatore, un autore spettacolare che non riesce ancora a trovare la strada che merita data la sua grande bravura. Penso che il sotto testo sia che chi sogna per te è qualcuno che vorrebbe impedirti di andare vanti, i cosiddetti bastoni tra le ruote ma nonostante questo bisogna farsi sempre più forza e andare dritti per la propria strada.
Come è nata la collaborazione con Luca Madonia?
Raffaele pensava a una voce che si sposasse bene con la mia, abbiamo proposto il brano a Luca che ha ascoltato e ha immediatamente accettato con grande entusiasmo.
Tra i temi del video quello del rapporto padre/figlia.
Si, un padre che sogna un futuro per la figlia, ma la ragazza ne persegue un altro e alla fine la lascia libera. Cosa invece che spesso non facciamo noi che siamo sicuri fin dall’inizio di quello che stiamo dicendo.
Punto chiave del video molto bello e molto ironico: il provino!
Eh si… è anche un po’ la mia storia anche se, per fortuna, non ho mai avuto i genitori contro anzi mi hanno sempre sostenuta e guidata facendomi diventare una ragazza che “anche se ha la testa per aria ha i piedi per terra”.
Il provino del video, a prescindere da quello artistico, è il provino della vita, quello che ci troviamo ad affrontare ogni giorno perché siamo sempre giudicati da qualcuno e dobbiamo sempre superare ostacoli e prove per andare avanti.
“Senza paracadute” fa parte di un Album.
Si sono 8 pezzi tutti scritti da Raffaele Viscuso che si è avvalso della firma, in quasi tutti i brani, di grandi attori della musica italiana, trovi autori che hanno scritto per Mina, per Gazè, per Silvestri e Fabi, Gianni Morandi… insomma grandissime collaborazioni.
Come è stato il tuo viaggio da Sanremo al Musical?
E’ stato un po’ particolare diciamo… un po’ per caso, ma amore a prima vista! Mi sono accorta ad un certo punto che cantare non mi bastava più e poi mi è sempre stato insegnato che lo studio è alla base di tutto. Quindi mi sono buttata a studiare recitazione e danza. Trovai per caso questa scuola di Musica a Catania, la Musical Theatre Academy, feci il provino, mi presero e cominciai da li a imparare a mettere insieme queste tre arti meravigliose.
Il destino ha poi voluto che nel 2008 facessi i provini con Massimo Romeo Piparo per Hairspray e mi trovai a debuttare al Sistema come protagonista.
Abbiamo parlato del Festival. Tu l’hai fatto in due modalità diverse ovvero sia come concorrente che come invitata. Le due sensazioni diverse cosa ti hanno lasciato?
La prima da concorrente, mi ha lasciato nella mia vita lunga quasi trentasei anni un buco temporale di 7 minuti che sono esattamente le due esibizioni. Non so cosa sia successo in quel lasso di tempo me lo testimonia solo YouTube ormai. E’ un’esperienza e un’emozione che non credo di aver mai più provato. Non so dire se è paura, ansia… forse tutto insieme.
Da ospite te la vivi con molta meno ansia ovviamente anche se affiancare Michelle Hunziker… è stata un’ altra bella botta!
Continuando a parlare di “affiancamenti”, come è stato lavorare con Bolle?
Mi viene il brividino alla schiena ancora adesso… E’ stato bello e strano anche perché è stata la prima volta che ritornavo, anche se con tutte le distanze e le normative Covid, a fare il mio lavoro dopo il lock down che ho fatto ed ero fresca fresca dall’ aver avuto personalmente il Covid.
Prossimi tuoi progetti?
Tornare sui palchi in giro per l’Italia, si prospetta una bella estate, e poi la speranza di riprendere al più presto la tournée di “La piccola bottega degli orrori”.