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CAROLA: la musica è terapia. Il primo singolo “Dojo”. Intervista esclusiva.
Scuro Chiaro

CAROLA: la musica è terapia. Il primo singolo “Dojo”. Intervista esclusiva.

Carola

Se vuoi entrare nel mio Dojo dovrai lottare.
Il mio cuore è come un dojo,
se non sei pronto torna dopo
anzi, se non hai più voglia di lottare fai che non tornare proprio.

Carola

DOJO è il primo singolo ufficiale di Carola che trae ispirazione dall’arte orientale.

“Dojo”, termine giapponese attribuito al luogo dove si svolgono gli allenamenti delle arti marziali, rappresenta il simbolo della profondità che si instaura tra il praticante e l’arte, in questo caso con l’amore.

Il singolo, scritto da Raige e Emanuele Lovito e prodotto da Renzo Stone (già produttore di Ghali, Mike Lennon e molti altri), anticipa l’arrivo di un progetto discografico che vedrà Carola collaborare con importanti autori e produttori della musica italiana.
Le radici del sound affondano nella musica urban, con contaminazioni hip hop e soul, il bonsai cresce poi rigoglioso in ritmi latini, che sanno di verde lussureggiante, di sole e di mare.
Carola è un mix esplosivo di nuove tendenze con assoluto rispetto, nei testi, dell’emozione tipica delle canzoni italiane. Il resto è tutto da scrivere!

Chi è Carola?

Carola
Carola.

Carola, classe 2002, è una cantante torinese. Muove i primi passi nella musica fin da bambina, dedicandosi allo studio del canto e del pianoforte. Ben presto scopre la passione per la scrittura e qualche anno più tardi inizia a scrivere le prime canzoni. Nel 2019 entra in studio con una nuova squadra che riconosce in lei la capacità di esprimere le sue emozioni attraverso la musica, riuscendo a cucirle addosso il giusto vestito. Il suo primo ep è in lavorazione e porta la firma di grandissimi autori e produttori che hanno creduto fin da subito nel suo progetto. Il resto è tutto da scrivere!
Il progetto di Carola è seguito da Raige, direttore artistico del progetto.

L’intervista a Carola

Perché il tuo cuore è come un Dojo?
Io sono una persona molto difficile, con un bel caratterino e non è facile entrare nel mio mondo. Lascio la possibilità a pochi di farlo e pretendo che mi vogliano bene tanto quanto io ne voglio a loro.

Hai anche una particolare passione per l’arte orientale?
In realtà si mi ha sempre molto affascinato la loro cultura.

Scegli un bonsai come immagine della cover del tuo brano dicendo anche che ami il parallelismo tra natura e amore. Come mai questa scelta?
Perché bisogna prendersi cura delle cose e delle persone, bisogna avere costanza e pazienza e metterci tanto impegno. E’ importante aiutarsi a vicenda e crescere insieme.

Cover Dojo Carola
La cover di Dojo.

Tu sei giovanissima eppure hai maturato questa forma di esperienza, come mai?
Io in realtà sono cresciuta un po’ più velocemente rispetto agli altri, non saprei il motivo ma me ne sono accorta perché mi sono sentita sempre un po’ “diversa”. Avevo già delle responsabilità da bambina e questo mi ha portato a vedere le cose da un’altra prospettiva e faccio molta attenzione ai dettagli.

Quindi fare così attenzione ai dettagli, soprattuto nei rapporti interpersonali, è un pro o un contro secondo te?
E’ un’arma a doppio taglio , perché molte cose possono essere fraintese e altre invece sono scherzi della mente.

Da quanto la musica ti aiuta a portare questo messaggio?
Da sempre, da quando sono piccolina. Non mi ha mai abbandonata e mi è sempre stata vicino. Mi ha trovato e non l’ho più lasciata.

Tu hai iniziato studiando canto e pianoforte. Quando hai iniziato a scrivere?
A scrivere da poco perché in realtà avevo “Il blocco dell’artista”, non riuscivo a far chiarezza con i miei pensieri e con le mie emozioni. Ora ho trovato l’ispirazione e sto iniziando a scrivere.

La tua musica è un po’ un mix di nuove tendenza. Anche questo è dato dai tuoi ascolti? Dalla musica con cui sei cresciuta?
Non so… io sono cresciuta con una musica diversa, una musica che la mia generazione purtroppo non ascolta più. Io ho avuto un’impostazione classica che crescendo è maturata e cambiata. Ascoltavo Mia Martini, Massimo Ranieri…

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Oggi quali sono i tuoi artisti di riferimento? Con chi ti piacerebbe duettare?
Io ascolto abbastanza tutto, musica straniera e musica italiana: non ho un’artista di riferimento.
Anche per la scelta del duetto è difficile scegliere, ce ne sono tanti che mi piacciono e che sono molto bravi.

Il mondo dei talent per te è un mondo vicino, lontano, un’ipotesi?
E’ un’ipotesi, un forse. Non mi dispiacerebbe intraprendere quella strada.
Non ho ancora provato ma forse lo farò a breve.

Un Sanremo giovani?
Lo vedo un po’ lontano. Spero un giorno però di riuscire ad arrivarci.

Una frase della tua bio mi ha molto colpito: il resto è tutto da scrivere… come mai dici questo?
Perché penso che nella vita non si sa mai. Esiste il libero arbitrio. Quindi posso impegnarmi per questo percorso e poi magari domani mi sveglio e decido di smettere, di cambiare e trovare un’altro lavoro, un’ altra ispirazione. Io lascio molto a destino…

ll tuo quindi è un percorso musicale che vuole essere anche un messaggio umano.
Si si, penso che la musica sia fondamentale. La musica è terapia e se attraverso lei riesco a trasmettere dei messaggi ne sono davvero contenta.

Progetti futuri?
Non escluderei qualcosa di importante a breve.

Il video di “Dojo”

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