“Tutankhamon. L’ultima mostra” è un docufilm distribuito da Nexo Digital, in uscita nelle sale italiane dal 9 all’11 maggio, sulla storia del faraone più importante della storia del mondo. Con la voce narrante di Manuel Agnelli e le foto del produttore esecutivo Sandro Vannini, questo lungometraggio affronta un viaggio all’interno della storia del faraone più famoso del mondo, nonostante la sua vita fosse stata molto più breve rispetto ad altri re.
Il documentario di per sé è interessante e molto ricco di informazioni e testimonianze. Le colonne sonore sono davvero ottime e accompagnano la visione, portando lo spettatore in una maggiore immersione. Nonostante un grandissimo lavoro di post-produzione ed editing, le animazioni dei reperti a volte non è realizzata al massimo, interrompendo quella magia del reale ed entrando nella palese finzione. Inoltre, la voce di Manuel Agnelli non si fonde proprio bene con il ritmo del documentario. Nel complesso, però, la visione è consigliata per gli amanti di questo periodo storico.
La trama di “Tutankhamon. L’ultima mostra”
Il documentario inizia raccontando la storia della scoperta della tomba di Tutankhamon: il 26 novembre 1922 l’archeologo Howard Carter, facendo un semplice foro in una parete della valle dei re, scoprì la tomba del faraone. Questa tomba conteneva più di 150 oggetti, i quali diventeranno i reperti più visti e più richiesti al mondo dai musei.
Grazie alle testimonianze di personaggi illustri del calibro come Zahi Hawass, ministro delle antichità egizie, e alle strepitose foto di Sandro Vannini, fotografo da oltre 20 anni dei tesori del re e produttore esecutivo del film, il documentario approfondirà anche i viaggi dei reperti tra i vari musei, come lo spostamento dal museo del Cairo fino in Francia, e i metodi di imballaggio per conservare le reliquie al meglio.
Il trailer di “Tutankhamon. L’ultima mostra”
Dove vedere “Tutankhamon. L’ultima mostra”
Il docufilm sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 9 all’11 maggio.
Le colonne sonore sono ottime e aiutano lo spettatore nell'immersione del documentario.
Le testimonianza sono molto interessanti e di ottima qualità.
La voce di Manuel Agnelli non funziona per la tipologia di documentario.
Il lavoro di post produzione è altalenante tra momenti di semi perfezione e momenti quasi "low budget".