Dumbo: ciò che arriva dritto al cuore
Riassumere in una parola l’omonimo cartone della Disney datato 1941 (e vincitore di un Premio Oscar come Miglior Colonna Sonora nel 1942) è praticamente impossibile. E’ spiazzante quanto arrivi al cuore delle persone. La storia è incentrata sulla vita circense dell’elefantino dalle grandi orecchie che, già dalla nascita, riceve dei commenti non positivi. Le mamme elefanti infatti alla vista di Dumbo (portato dalla cicogna alla felicissima signora Jumbo) notano subito quei padiglioni auricolari cosi grandi e rincarano la dose di complimenti sgradevoli. Ma Dumbo non ci sta e con i suoi occhioni azzurri trasmette emozioni pure, come quelle di un bambino che vuole scoprire e amare la vita. Vita che purtroppo non sarà facile: la sig.ra Jumbo (la mamma del piccolo) verrà rinchiusa in una gabbia (con tanto di cartello “Mad Elephant”) per il solo motivo di aver difeso il figlio da alcuni ragazzini che lo deridevano e schernivano e successivamente dal personale del circo; il direttore del circo (su consiglio di Timoteo, l’unico piccolo amico che instaura un rapporto di amicizia con Dumbo) costruisce un numero ove l’elefantino è protagonista schernito dai clown e ciò che deve fare è lanciarsi pericolosamente da una piramide molto alta di elefanti per cadere in un secchio di schiuma. Ma le sue grandi orecchie glielo impediscono poiché inciampando su di esse distrugge sia la torre di elefanti che il circo stesso. Dumbo si sente solo e Timoteo per consolarlo lo porta a trovare la mamma rinchiusa nella gabbia. La bellezza e la semplicità del brano “Bimbo mio” tocca il cuore di qualsiasi persona che guarda il film.
“Figlio mio vieni qui, no, non pianger così, ti terrò stretto al mio cuor, con tanto amor, con tanto amor! Se ti è dura la vita non badarci perchè il mio amor sol ti darà felicità, felicità!” (Bimbo mio – Dumbo – 1941 – Walt Disney”)
Semplicità di una mamma che non può riabbracciare suo figlio che sta scoprendo un mondo duro e cattivo con lui. E solo perché Dumbo possiede quelle grandi orecchie viene considerato “diverso” dai normali stereotipi e deriso da tutti coloro che lo incontrano. Ma avviene un miracolo. Incontrando i corvi (che al racconto della storia dell’elefantino si commuovono e gli donano la “piuma magica”) Dumbo acquisisce sicurezza. Dumbo vola! La piuma era soltanto un pretesto per dimostrare a se stesso che i propri limiti e insicurezze possono essere superati se si crede in se stessi. Il finale del film è emozione: Dumbo ripete il numero del lancio dalla torre con conseguente volo prima nel tendone del circo e poi fuori di esso, sbeffaggiandosi delle elefantesse e del direttore del circo. Il sottotesto del cartone è
“Credere sempre in se stessi nonostante tutto e nonostante tutti!”.
Questa è la chiave che sblocca le emozioni vere che il cartone lascia a chi lo guarda. Nel mese di marzo del 2019 uscirà nei cinema la versione cinematografica del film Dumbo diretto dal regista Tim Burton. Utilizzando delle tecniche di live-action alla tecnologia CGI (Computer-generated imagery), il film desta molta curiosità e aspettative: in primis per la storia incentrata su Holt l’artista di un circo che torna dopo aver combattuto la guerra profondamente cambiato, viene ingaggiato dal direttore del circo – Max Medici – e dovrà prendersi cura di Dumbo, l’elefantino sbeffaggiato e deriso da chiunque. In secondo luogo perché il pubblico di eterni bambini che sognano la loro rivincita e vittoria su una vita a volte troppo ingiusta vorrebbe ritrovare le stesse emozioni del celebre cartone animato. Dal trailer (ormai in rete da qualche settimana) ci sono ottime premesse. Attendiamo quindi l’arrivo dell’elefantino dalle grandi orecchie. E buone emozioni a tutti.