Dopo l’ottimo riscontro ricevuto dai precedenti singoli, la cantautrice italo-egiziana NEIDIA, torna con il nuovo singolo ‘’Haram’’(Rumori Digitali/Fuga/DigitalNoises/Moovon), un brano pop contemporaneo che integra velature trap nelle ritmiche del basso, arricchito da sonorità mediorientali, creando un incontro tra modernità e tradizione.
Haram, scritto dalla stessa artista insieme a Daniele Azzena ed Elya Zambolin e prodotto da Fabrizio Cit Chiapello, nasce da un’esigenza personale, ma parla di qualcosa che tocca molti di noi: le imposizioni che riceviamo, spesso in nome di valori o tradizioni familiari, trasmesse più per abitudine che per reale consapevolezza. Attraverso un testo provocatorio e immagini simboliche, la canzone denuncia l’ipocrisia di chi predica bene ma razzola male, e la tendenza a trasmettere valori e divieti senza aprire uno spazio di dialogo . L’obiettivo è quello di stimolare un pensiero critico: ogni individuo ha il diritto e il dovere di capire da sé la propria strada, anche passando per l’errore. Solo così si può davvero crescere, liberandosi da modelli imposti e da dinamiche tossiche che si tramandano per inerzia. Con questo brano voglio dare voce al dissenso, non per distruggere, ma per costruire autenticità. Perché solo attraverso la comprensione più profonda possiamo liberarci da stereotipi vuoti, che non ci rappresentano e non hanno più ragione di esistere.
Nata da madre italiana e padre originario del Cairo, Neidia, nome d’arte di Nadia Gomma, classe 1994, fonde nella sua musica sonorità mediorientali e atmosfere occidentali, dando vita ad un linguaggio artistico capace di superare confini geografici e culturali. La sua musica è un incontro armonico tra il mondo mediorientale e quello occidentale, una fusione che racconta il legame tra due culture diverse e le sonorità che le caratterizzano. NEIDIA riesce così a creare uno stile che incarna l’idea di unione tra mondi lontani, una proposta musicale che sfida i confini geografici e culturali. Fin da bambina, il canto è il suo principale mezzo di espressione, diventando nel tempo una vera e propria necessità. A 12 anni inizia la sua carriera di cantautrice come autodidatta, per poi intraprendere un percorso di studi alla Scuola Civica di Musica di Rozzano e alla NAM di Milano, dove si forma nel canto pop-rock. Nel 2018, con l’inedito “Ricomincio da Me”, arriva tra i finalisti di Area Sanremo, e nel 2019 conquista il terzo posto al Festival di Arese. Nel 2020 escono i suoi primi due progetti, “Ricomincio da me” e “Anima”, che la introducono al pubblico, seppur lontani dalla direzione artistica che ha intrapreso successivamente.
Nel 2022, inizia a collaborare come corista con RDS e Discoradio, segnando l’inizio di una nuova fase del suo percorso. Nello stesso anno, comincia a lavorare su un progetto musicale che intreccia la musica mediorientale con quella occidentale, un’idea che prende forma nel 2023 con il brano “Cosplay”, il suo primo singolo sotto l’etichetta Moovon e Digital Noises. A seguire, arriva “Medioriente”, co-scritto con Azzena e Marco Conte, e distribuito da Believe, segnando il suo ingresso nel panorama musicale con un sound innovativo e internazionale. I videoclip di questi brani, caratterizzati da un forte impatto visivo, hanno superato i 50.000 visualizzazioni, un successo significativo per un’artista emergente.
Nel 2025, torna con un nuovo singolo, “Ana Dammi Falastini”, scritto con Elya Zambolin e ispirato alla frase araba resa celebre del brano palestinese del 2015 simbolo di resistenza di Mohammed Assaf, censurato dai digital store nel maggio 2023. Con la sua voce forte e determinata, Neidia si fa portavoce di una causa globale, superando i confini geografici e religiosi, per unire le persone sotto un’unica bandiera: quella della giustizia e della resistenza contro l’indifferenza.
Che periodo è della tua vita?
È un periodo particolare della mia vita. Ogni giorno faccio i conti con vuoti importanti; fingo di poter vivere senza e, in effetti, in parte è così, ma la verità è che i vuoti rimangono vuoti e non puoi far altro che accettarlo, anche quando non è dipeso interamente da te. Per questa ragione le persone che amo me le tengo strette senza darle mai per scontate. Sono forse eccessivamente empatica in questo periodo, sicuramente a causa della situazione che vedo ogni giorno sul piccolo schermo del mio cellulare, che mi porta a selezionare con attenzione chi avere vicino. Questo comporta un grande dispendio di energie e inevitabili delusioni, ma fa parte del processo e mi consente, soprattutto, di guardarmi allo specchio con occhi di stima.
Questo nuovo singolo cosa rappresenta nel tuo percorso artistico?
Dal punto di vista tecnico, si tratta della chiusura di una fase caratterizzata da una contrapposizione molto marcata di suoni diversi tra loro, che mi definisce. Dico “fine” perché l’inizio del nuovo progetto avrà sonorità simili, ma meno accentuate.
Nei tuoi brani combatti l’ingiustizia e l’indifferenza?
Purtroppo sì. Mi sarebbe piaciuto parlare di quanto sia bella la vita in 9 canzoni su 10, ma la verità è che è una prova davvero ingiusta, e parlare di ciò che non è reale non ha molto senso, almeno per me. Parlo di cose che ho subito nel corso della mia esistenza; eh no, con me la vita non è stata molto generosa.
Qual è l’esperienza artistica che ti rende soddisfatta?
Se ripenso alla Neidia di circa 8 anni fa, tutto ciò che artisticamente è avvenuto dopo mi ha resa soddisfatta. Cantavo coprendomi la faccia o non cantavo proprio in pubblico, per paura di sbagliare l’unica cosa che pensavo di saper fare. Oggi ho fame di palcoscenico, sempre con la giusta “strizza”, ma non vedo l’ora quando si presentano queste occasioni. Quindi sono soddisfatta della mia crescita in termini di coraggio. In generale, comunque, non mi sento ancora abbastanza soddisfatta. Vorrei emergere di più, ma si sa, la musica richiede agganci e fortuna. Al momento non ho né l’uno né l’altro.
Cosa ti piace della musica di oggi in Italia?
Poco o niente. Gli artisti di oggi inseguono solo il successo, barattandolo con i loro brani e stili di esordio. Scrivono fesserie o si fanno scrivere cose da altri, senza sapere se li rappresentano davvero. A parte qualche voce che si differenzia, preferisco il vero talento al prodotto costruito a tavolino per arricchire e arricchirsi.
Stai lavorando al tuo primo Ep?
Sto lavorando, e anche tanto. Se ne uscirà un EP o dei singoli, si vedrà, sono decisioni in cui hanno un ruolo anche altre figure che lavorano dietro le quinte. L’importante è che esca sostanza che mi rappresenti, la forma è solo un dettaglio.
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