È stato il romanzo Odio Innocente, edito da Armando Editore, del criminologo reggino Domenico Romeo, a distinguersi all’XI edizione del Premio Nazionale Letterario Caffè delle Arti, manifestazione che si è svolta a Roma e che ogni anno ha riunito autori, editori e operatori culturali da tutta Italia.
La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 29 novembre, presso il Centro Congressi “I Cavour” della Capitale. La giuria, dopo aver valutato oltre 700 opere pubblicate tra il 2024 e il 2025 e al termine di un anno di attento lavoro di selezione, ha individuato i libri vincitori per categoria, attribuendo a Odio Innocente un importante riconoscimento letterario. All’autore e al romanzo è stato infatti conferito il Premio d’Onore della Giuria, unitamente a una Segnalazione di Merito, a testimonianza del valore narrativo e culturale dell’opera.
Nel corso della cerimonia, Domenico Romeo ha dichiarato: «Nell’anno che rievocava i cinquant’anni dall’uccisione di Pier Paolo Pasolini, non avrei mai potuto immaginare di essere destinatario di un premio letterario per un mio noir in cui spiccava la figura del poeta. È anche a lui che ho dedicato questo riconoscimento».
Pubblicato da Armando Editore, Odio Innocente è stato accolto come un noir di forte impatto storico e politico, capace di condurre il lettore nel ventre oscuro degli anni Settanta, tra eversione clandestina, traffici illeciti, apparati deviati dello Stato e ossessioni ideologiche. Al centro della narrazione, la figura di Matteo, uomo ambiguo e violento, la cui ossessione per la morte di Pier Paolo Pasolini ha rappresentato il motore di una ricerca che si è sviluppata lungo una linea di confine labile tra Stato e antistato, bene e male, colpa e redenzione.
Il riconoscimento ottenuto al Premio Caffè delle Arti ha confermato l’attenzione della critica verso un’opera capace di coniugare rigore narrativo, profondità psicologica e ricostruzione storica, restituendo uno spaccato intenso e inquieto di una delle stagioni più complesse della storia italiana contemporanea.
Sinossi
Italia, anni Settanta: a pochi anni dallo scoppio del ’68, l’uccisione di Pier Paolo Pasolini, con le sue connessioni a tinte fosche, fa esplodere anime violente e fragili, realtà borderline. Viene così sconvolta la vita di Matteo, un uomo appartenente al neofascismo militante e violento, ossessionato dalla figura di Pasolini e dalla sua morte al punto da cercare la verità sul caso come ragione di vita. Attraverso la sua doppiezza morale, che lo spinge di nascosto a servire l’eversione nera seppure appartenendo a gangli dello Stato, emergono figure insolite di terroristi ex latitanti riabilitati pronti ad aiutarlo in questa missione, esoterismo e poteri impossibili da definire, in una linea di demarcazione labile fra Stato e antistato, bene e male, dove il mondo degli infiltrati presenta personalità lucide e deliranti. In tale narrazione letteraria, il lettore verrà assorbito in un viaggio nel ventre degli anni Settanta, all’interno della vita dei personaggi le cui trame, talmente forti e reali, sortiscono un impatto emotivo diretto attraverso la costruzione di personalità fondate sul senso della colpa, dell’” idea”, dell’amicizia e della vendetta. Una storia fra eversione clandestina e malavita organizzata, che scardina il guscio della guerra civile italiana ideologica degli anni di piombo fra neofascisti e marxisti-leninisti, sul traffico della droga e delle armi negli ambienti dello spontaneismo armato, dagli anni Settanta fino al terzo millennio.
Domenico Romeo nasce a Reggio Calabria nel 1974. Docente di Criminologia presso il Master di Criminologia Promethes Calabria, criminologo presso l’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti con sede a Corsico (MI). Ha curato la pagina di Criminologia del giornale Il Lametino di Lamezia Terme occupandosi di Cold Case, e la pagina di critica culturale della testata giornalistica Lameziainstrada di Lamezia Terme, denominata “Spazio Domenico Romeo”. Scrittore, Odio Innocente è il suo settimo libro all’attivo.
