“Leggere Lolita a Teheran” – dal romanzo di Azar Nafisi – in scena il 17 marzo 2024 al Teatro Gerolamo di Milano con il patrocinio di Amnesty International.
Il romanzo, pubblicato nel 2003, nasce dall’esperienza della stessa autrice costretta a lasciare l’insegnamento universitario a causa delle pressioni della Repubblica Islamica.
Nel settembre 2022, la morte di Mahsa Amini, avvenuta dopo l’arresto da parte da parte della polizia “morale” di Teheran per non aver indossato correttamente il velo.
Proteste accese guidate da donne incendiano il Paese.
Cinzia Spanò, seguendo l’esempio di Azar Nafisi, propone la letteratura, in particolare proprio la lettura di Leggere Lolita a Teheran, come forma di lotta e resistenza.
La trama di “Leggere Lolita a Teheran”
“Nell’autunno del 1995, dopo aver dato le dimissioni dal mio ultimo incarico accademico , decisi di farmi un regalo e realizzare un sogno. Chiesi alle sette migliori studentesse che avevo di venire a casa mia il giovedì mattina per parlare di letteratura.”
Per non lasciare totalmente l’insegnamento, la professoressa Nafisi, decide di indire un seminario da tenersi ogni giovedì mattina presso la sua abitazione.
Invitate sette tra le sue migliori studentesse: Manna, Nassrin, Mahshid, Yassi, Azin, Mitra e Sanaz.
Al seminario si discute di letteratura, in particolare di grandi romanzi come Lolita, Il grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio, Cime tempestose, Daisy Miller e Piazza Washington, ma anche Invito a una decapitazione, Le mille e una notte e altri.
Tutto viene letto ed analizzato alla luce delle esperienze che le sette ragazze e la professoressa vivono nella repubblica islamica dell’Iran.
Con il passare del tempo e il progredire della frequentazione le ragazze fraternizzano e nelle conversazioni si inseriscono anche fatti della loro vita privata, le loro difficoltà di essere donna in un paese dal regime fondamentalista come l’Iran di quegli anni (e di ancora oggi).
Il cast di “Leggere Lolita a Teheran”
Cinzia Spanò: è attrice, autrice e attivista. E’ cofondatrice dell’associazione Amleta: associazione di promozione sociale il cui scopo è contrastare la disparità e la violenza di genere nel mondo dello spettacolo. Ha vinto il “Premio Amnesty International 2020 Arte e Diritti Umani”
Con una voce calda e piana legge questi brani talora pieni di una violenza nascosta, trasmettendo il calore, l’affetto e allo stesso tempo l’indignazione per la situazione di queste giovani donne sue studentesse.
Roberta Di Mario: è una compositrice e pianista italiana di fama internazionale, direttrice artistica e curatrice di festival musicali.
Mette qui a disposizione il suo talento di esecutrice e soprattutto di autrice per punteggiare i momenti del racconto.
Non solo, vi sono alcuni brani che rappresentano proprio dei capitoli musicali all’interno della lettura del testo.
Le Immagini dello spettacolo sono tratte dal progetto fotografico My Stealthy Freedom Iran di Marinka Masséus.
Trailer di “Leggere Lolita a Teheran“
La nostra recensione
Sono sempre un’esperienza ricca e stimolante i reading, soprattutto se nella cornice di un teatro, arricchiti dalle immagini e dalle musiche.
“La mia fantasia ricorrente è che alla Carta dei Diritti dell’Uomo venga aggiunta la voce: diritto all’immaginazione. Ormai mi sono convinta che la vera democrazia non può esistere senza la libertà di immaginazione e il diritto di usufruire liberamente delle opere di fantasia.”
Azar Nafisi
Questa il motivo che spinge Cinzia Spanò a riproporre “Leggere Lolita a Teheran”, a più di vent’anni dall’uscita di questo libro.
Perché è un romanzo che è autobiografia dell’autrice, ma nello stesso tempo testimonianza delle diverse storie di donne dell’Iran di fine XX secolo.
Parla, purtroppo, di storie di donne di ieri ma anche di oggi estendendosi a molti più paesi, non solo all’Iran.
E’ dunque il modo per continuare la testimonianza e la lotta per i diritti della libertà della donna, ma anche dell’umanità intera, con le “armi” della letteratura, dell’arte, dell’immaginazione.
Suggestive sono le immagini di Marinka Masséus, volti contornati, coperti camuffati da veli, non neri, ma colorati.
Intensi i brani musicali che costituiscono dei capitoli veri e propri che integrano la parola e trasmettono un mondo di sentimenti ed emozioni.