Asaf Avidan – Ichnology Solo Tour 2023. 10 novembre al Teatro Dal Verme
Seconda ed ultima data italiana del tour internazionale di Asaf Avidan.
Dopo un tour, che doveva effettuarsi per la promozione dell’allora ultimo album uscito Aragnorisis, nel febbraio 2021 e che subì numerosi spostamenti fino al febbraio 2022 quando poi fu definitivamente annullato, Asaf torna in tour e torna con delle due date italiane (8 novembre a Roma) e 10 novembre a Milano da dove mancava da ben più tempo, da cinque anni!
Scaletta Asaf Avidan – Ichnology Solo Tour 2023
- Rock Of Lazarus
- Lost Horse (Anagnorisis)
- Different Pulses (Different Pulses)
- The Study On Falling (The Study On Falling)
- Over My Head (Gold Shadow)
- Man Without A Name (The Study On Falling)
- 900 Days (Anagnorisis)
- The Jail That Sets You Free (Gold Shadow)
- Bang Bang (Gold Shadow)
- My Tunnels Are Long And Dark These Days (Gold Shadow)
- The Labyrinth Song (Gold Shadow)
- Anagnorisis (Anagnorisis)
- The Study On Falling cover The Golden Calf
- Reckoning Song (One Day / Reckoning Song [wankelmut Remix])
- Love It Or Leave It (Different Pulses)
Il concerto
Per come è predisposto il palco, si potrebbe pensare che ci sarà una piccola orchestra ad accompagnare Asaf Avidan.
Vi sono infatti 5 chitarre (tre acustiche e due classiche) e una cigar-box al centro della scena con un contorno di pedali pedali polifonici, delay, overdrive, mellotron, loopstation e chissà cos’altro.
In fondo a destra vi è un pianoforte acustico a gran coda e una piccola tastiera.
A sinistra invece una poltrona con un tavolino in stile Luigi XV con una bottiglia ed un bicchiere.
Quasi che sia previsto che Asaf si debba prendere del riposo.
Infine entra e anche il look ci sorprende!
Abituati a vederlo in canotta, si presenta invece in completo scuro, camicia e cravatta.
Inizia immediatam3ente sedendosi al pianoforte e i primi brani sono eseguiti tutti al pianoforte, mostrando così delle capacità pianistiche notevoli
Passa poi alla postazione chitarre, ma prima di cominciare dialoga con il pubblico per comunicare quelli che sono stati le sue perplessità e le sue decisioni in merito a se fosse opportuno vista la situazione di guerra (non dimentichiamo che Asaf Avidan è israeliano) in atto.
Ha quindi spiegato il suo punto di vista, il suo sentire
«È importante che vi dica alcune cose. Proprio un mese fa iniziava la guerra. Io ero già in tour e il mio manager mi ha chiesto se me la sentissi di continuare. Io gli ho risposto di sì perché l’arte è allo stesso tempo un oggetto e un simbolo […] perché è […] soggettiva, oggettiva e collettiva. È un linguaggio universale dell’anima. Un linguaggio che […] permette di vedere la nostra fragilità e complessità e con questo ci dà la possibilità di coltivare empatia […] L’arte consente di dare dignità alle nostre emozioni spezzate. I nostri cuori sono tutti uniti in un dolore universale. Se riusciamo a sentire il nostro dolore, non abbiamo bisogno di trasformarlo in rabbia».
Ha luogo quindi la parte con le chitarre, , il fingerpicking e l’armonica a bocca, i brani divengono più delle ballate tra il country ed il folk.
Infine ancora una canzone preceduta da un intima spiegazione. La canzone si intitola “Not in Vain”
“Questa canzone non è stata scritta sulla situazione ed è stata registrata molto prima che questa guerra scoppiasse. Comunque, ogni sera la canto da allora, mi sento portare dentro i miei sentimenti attuali.
Perché l’arte è allo stesso tempo un oggetto e un simbolo… perché è amorfo e traducibile… perché è contestuale ed in evoluzione… soggettivo, oggettivo e collettivo… può essere usato come linguaggio veramente universale dell’anima.
Chi per il fuoco e chi per l’acqua… i nostri cuori sono tutti uniti in un dolore universale.”
Asaf Avidan
Asaf Avidan negli anni si è meritato numerosi dischi d’oro e di platino in oltre 15 paesi.
Dopo quasi dieci anni di tour alle soglie dei 40 anni si è preso il cosiddetto anno sabbatico per riflettere sia sulla vita personale che artistica, per vivere momenti di pace e riscoprire se stesso e nuovi modi di vivere e comporre la musica.
Da qui è nato l’album Aragnorisis, poi lo strascico della pandemia ha ritardato la ripresa dei suoi tour.
Trailer
Prossime date di Asaf Avidan – Ichnology Solo Tour 2023
12 NOVEMBRE: Vienna, Austria – Wiener Konzerthaus
13 NOVEMBRE: Munich, Germania – WERK7 theater
14 NOVEMBRE: Hamburg, Germania – Kampnagel
16 NOVEMBRE Oslo, Norvegia – Kulturkirken Jakob
18 NOVEMBRE Copenhagen, Danimarca – Bremen Teater
20 NOVEMBRE Berlin, Germania – Admiralspalast
5 DICEMBRE Bucharest, Romania – Arena Romana
7 DICEMBRE Cluj-Napoca, Romania – Form Space
10 DICEMBRE Katowice, Polonia – Hipnoza
11 DICEMBRE Warsaw, Polonia – Stodoła
16 DICEMBRE Cechia – Palac Akropolis
19 DICEMBRE Châteauneuf-sur-Isère, Francia – Ō Lac
5 GENNAIO Lyon, Francia – Bourse du Travail
La nostra recensione
Lungamente atteso il ritorno dal vivo di Asaf Avidan, ma ne è valsa la pena!
Profondamente maturato sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista interpretativo.
La voce di questo artista rimane la caratteristica più notevole e sorprendente.
Estensione che va dalle note più alte al baritonale, un tono ed un uso delle corde vocali personale ed unico. La sua voce riesce a narrare storie, trasmettere sentimenti ed emozioni in un modo unico. Tanto che io che, purtroppo l’inglese lo capisco veramente poco, mi sono ritrovata avvolta, entrata pienamente nella storia narrata, trasportata nel profondo delle emozioni trasmesse da quelle corde vocali.
Asaf Avidan è un “one – man-band” con gli strumenti e tutta la strumentazione elettrica e digitale, riproduce , mille effetti, li sovrappone, li unisce e ne fa un unica armonia.
La maturazione, la crescita la si coglie anche nella sottile vena di melanconia che colora molti dei suoi brani e una sorta di raccoglimento intimo.